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La prima casa diventa un miraggio

Il Notariato prevede un calo del 10% delle compravendite. Colpa dei mutui alle stelle

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Il mercato immobiliare si indirizza verso una preoccupante fase di decrescita. Secondo un'analisi del Consiglio nazionale del Notariato, nel 2023 le compravendite dovrebbero diminuire del 10,1% rispetto all'anno scorso. In particolare, gli acquisti di prime case dovrebbero scendere del 17%, mentre per le seconde case la contrazione dovrebbe fermarsi al 2,5 per cento. Si tratta di una proiezione effettuata sulla base dei rogiti effettuati nel primo bimestre di quest'anno che hanno registrato un calo del 2,7% annuo determinato dalla pesante flessione di febbraio (-8,7%).

Il fenomeno è strettamente legato all'andamento del mercato dei mutui. I finanziamenti per l'acquisto della casa nei primi due mesi del 2023 sono diminuiti del 23,6% rispetto allo stesso periodo del 2022. A gennaio la diminuzione dei prestiti bancari è stata pari al 15,8% per accentuarsi a febbraio con una diminuzione del 29,3%. In forte flessione anche il capitale erogato (-20,7% da 10,2 miliardi nel primo bimestre 2022 a 8,1 miliardi nel primo bimestre 2023) con un crollo superiore al 30% per la fascia 150-200mila euro.

Secondo il Consiglio nazionale del Notariato, questo trend - amplificato dal recente rialzo del tasso ufficiale della Bce al 4% - dovrebbe determinare nel 2023 un calo del numero dei finanziamenti del 10,1% annuo. Mentre le agevolazioni per gli under 36 dovrebbero sostenerei finanziamenti per la fascia di età 18-35 anni (+9% atteso), si prospetta un forte calo negli altri cluster e, in particolare, per quella 66-75 (-44,7%). Verso il dimezzamento il mercato delle surroghe (-49,5% previsto rispetto al 2022).

A questo proposito, il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa ha chiesto al governo di intervenire contro la direttiva Ue sull'efficientamento degli immobili. Secondo l'associazione infatti le previsioni dei notai, «risentono solo in parte di un elemento che - se confermato - porterebbe a un'ulteriore riduzione del numero di transazioni e a un crollo generalizzato del valore degli immobili». La cosiddetta «direttiva case green», spiega l'associazione dei proprietari, «sta già oggi - col solo effetto annuncio - determinando due effetti: rallentamento del mercato e spinta al ribasso dei prezzi». Di qui l'appello all'esecutivo. D'altronde, il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto, ha più volte ribadito che gli obblighi imposti dalla direttiva potrebbero configurarsi come «una patrimoniale occulta».

I dati statistici analizzati dal Conisglio nazionale del Notariato offrono anche l'opportunità di prefigurare l'evoluzione del mercato immobiliare nelle principali città metropolitane ndel nostro Paese. Nella Penisola esistono aree in controtendenza: a Torino e Bologna nel primo bimestre si sono registrati aumenti delle compravendite rispettivamente del +3,3% e +2,9%, mentre segnali di flessione sono emersi a Milano (-3,7%), Verona (-1,5%), Roma (-2,1%). Crisi conclamata, invece, per Firenze (-5,3%) e Napoli (-14,9%).

Mostrano invece una tenuta Bari e Palermo, città nelle quali i rogiti per l'acquisto sono cresciuti rispettivamente dell'1,1% e del 2,1 per cento.

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