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Casaleggio: "La democrazia partecipativa non è un'utopia"

Davide Casaleggio, presidente dell'Associazione Rousseau, ne è sicuro: il futuro è la democrazia partecipativa. "Il mio non è un sogno da visionario"

Casaleggio: "La democrazia partecipativa non è un'utopia"

“La ‘democrazia partecipativa’ rappresenta solo l’ultimo passo di un percorso molto più lungo che è cominciato già da tempo". A scriverlo sul blog delle Stelle è Davide Casaleggio, presidente dell'Associazione Rousseau.

“Non è il sogno di un visionario, come ho letto spesso nei commenti di alcuni opinionisti sui nostri quotidiani. E non è nemmeno un’utopia, come sostiene qualcun altro, oppure un oscuro metodo di controllo delle masse di ispirazione orwelliana”, precisa Casaleggio che si intesta il merito “di aver individuato un metodo e realizzato uno strumento attraverso il quale chiunque lo voglia possa esercitare il proprio diritto di partecipare alle scelte pubbliche, alla cosa pubblica”. Casaleggio descrive la piattaforma Rousseau come un luogo dove poter dar spazio a chi vuole partecipare alla vita pubblica con proposte di legge. “Rousseau non è perfetto, ma è un inizio, siamo pionieri”, scrive ancora. “E - aggiunge - tanto più le persone aderiranno al progetto e offriranno il proprio contributo, tanto più crescerà e migliorerà. Tutte le persone, a prescindere dall’orientamento politico. Perché questa è un’opportunità per tutti, non dovrebbe e non deve essere una priorità solo del Movimento, o dell’Associazione Rousseau o – peggio ancora – mia personale”.

“Il progetto Rousseau è un mare da esplorare”, secondo Casaleggio jr che invita a “copiare le buone pratiche” e cita l’esempio di New York o Parigi “che utilizzano strumenti come il bilancio partecipativo coinvolgendo oltre 100 mila cittadini nel decidere la destinazione di una parte delle finanze pubbliche”. “Il mio sogno – continua il presidente della piattaforma Rousseau - è che nascano tanti servizi come Rousseau per esercitare i diritti di cittadinanza digitale, capaci di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone alla vita pubblica. A prescindere dal colore politico”.

“Se tutte le forze politiche accettassero la sfida della partecipazione la qualità della vita politica ne trarrebbe beneficio”, conclude Casaleggio jr.

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