Politica

Le case della Chiesa ai politici E ai cardinali alloggi-reggia

I saggi in libreria svelano il mattone-gate: centinaia di metri quadri a 20 euro l'anno. C'è anche Cirinnà (Pd) madrina delle unioni civili

RomaAlla fine in Vaticano l'unico a vivere in 50 metri quadrati è Papa Francesco. L'esempio di Bergoglio, che non ha mai voluto mettere piede nell'appartamento papale nel Palazzo Apostolico preferendo rimanere a Casa Santa Marta, non è stato seguito da molti alti prelati nella Curia romana. Questi ultimi, infatti, davanti ad un Papa che fa scelte così inconsuete e che vorrebbe «una Chiesa povera e per i poveri», hanno scelto comunque di continuare a vivere in dimore di lusso. Vere e proprie regge che dimostrano come la vicenda del discusso attico del cardinal Tarciso Bertone, 700 metri quadrati con vista sul Vaticano, non sia affatto un'eccezione. È lo scandalo che il giornalista Gianluigi Nuzzi racconta nel suo ultimo libro, Via Crucis , nel quale documenta come mai era stato fatto finora, pubblicando carte riservate, la lotta che il Pontefice sta combattendo per frenare «l'incredibile sperpero di denaro da parte di chi governa la Chiesa». Religiosi, ma non solo. Tra i fortunati inquilini del Vaticano, ci sono anche vip e politici affittuari della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, come emerge da un altro libro, Avarizia , di Emiliano Fittipaldi.

L'elenco degli affittuari eccellenti che hanno il privilegio di abitare spesso a canone zero negli appartamenti dell'Apsa, l'organismo che gestisce il patrimonio economico della Santa Sede (il cui valore risulta essere sette volte superiore a quello riportato nei documenti contabili) certo fa a pugni con l'appello all'accoglienza dei profughi lanciato a settembre dal Santo Padre, quando si rivolse (invano) ai vescovi affinché ogni parrocchia ospitasse una famiglia di immigrati. Chissà quante ne potrebbero essere accolte nei circa 5mila appartamenti di cui l'Apsa è proprietaria nella capitale. Case affittate a prezzi irrisori, per lo più inferiori ai mille euro al mese, anche se ci sono centinaia di inquilini che pagano meno di 100 euro l'anno, altrettanti che non pagano nulla, o chi ha firmato contratti per una casa di 98 metri quadri alle spalle di San Pietro per 20,67 euro l'anno. Nuzzi ha avuto accesso all'elenco degli appartamenti dove molti cardinali vivono da soli o con qualche suora che fa loro da assistente, in edifici bellissimi, tra saloni di ogni tipo e biblioteche. Nulla a che vedere, insomma, con la scelta di sobrietà di Bergoglio. Nella lista pubblicata nel libro, i cui dati risalgono a contratti in vigore fino alla fine 2013 e che quindi potrebbero fotografare una realtà non più attuale, risultano i nomi di porporati eccellenti che godono a canone zero (finché ricoprono incarichi nella Curia) di ampie superfici, come i 524 metri a Borgo Pio del cardinal statunitense William Joseph Levada, prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede, che nel 2006 venne chiamato a testimoniare a San Francisco sugli abusi sessuali commessi da alcuni preti della sua diocesi e poi arrestato nel 2015 alle Hawaii per guida in stato di ebbrezza. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti, è il cardinale che qualche giorno fa ha portato i gitani di tutto il mondo in udienza dal Papa. Per ricordare chi vive ai margini della società. Lui, invece, si accontenta di 407 metri quadrati. Il cardinal Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli affari economici della Santa Sede, ha in dotazione 445 metri quadrati nel Palazzo del Sant'Uffizio. L'anti-Bergoglio Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, che durante il Sinodo ha attaccato il Papa per le aperture alla comunione ai divorziati, vive in «soli» 297 metri quadri.

Poi ci sono i politici, come la senatrice Pd Monica Cirinnà, prima firmataria del ddl sulle unioni civili, inquilina in passato insieme al marito Esterino Montino, anche lui Pd, di un appartamento di Propaganda Fide per 360 euro al mese.

«Fango sul mio impegno - replica lei - è vero che abbiamo pagato 360 euro al mese per 12 anni ma perché l'immobile ci venne offerto in condizioni disastrose e lo abbiamo ristrutturato».

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