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Casellati: "Ecco le riforme per semplificare l'Italia"

Gianni Letta, nel tempio dedicato all'imperatore delle importanti riforme amministrative, invoca l'assistenza di Adriano per la ministra Maria Elisabetta Casellati

Casellati: "Ecco le riforme per semplificare l'Italia"

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Gianni Letta, nel tempio dedicato all'imperatore delle importanti riforme amministrative, invoca l'assistenza di Adriano per la ministra Maria Elisabetta Casellati. Lei, che ha l'immane compito di semplificare le norme e di avviare un nuovo premierato, rivela che ricorrerà anche all'Intelligenza artificiale, anzi ha già istituito un gruppo di lavoro per scovare sovrapposizioni di leggi e garbugli interpretativi.

«Non è un'autostrada - dice la ministra- ma una tortuosa stradina di montagna, però la macchina cammina bene e arriverà alla meta». Al grande evento «Le buone leggi. Semplificare per far ripartire l'Italia» è rappresentato buona parte del governo. Il vicepremier e titolare delle Infrastrutture Matteo Salvini assicura uno «scatto d'orgoglio» sulle grandi opere, dice che il Ponte sullo Stretto lo farà secondo il codice degli appalti, senza deroghe e commissario come per il Ponte Morandi (lì era necessario), che i cantieri apriranno nell'estate 2024 e che bisogna «ripensare la legge Bassanini per superare la paura della firma dei funzionari e far riassumere ai politici responsabilità». L'operazione di pulizia nella giungla normativa è interministeriale, Casellati coordina ma riguarda l'economia di Giancarlo Giorgetti, la giustizia di Carlo Nordio, l'agricoltura di Francesco Lollobrigida, l'ambiente di Gilberto Pichetto Fratin, le imprese di Adolfo Urso, la disabilità di Alessandra Locatelli, la pubblica amministrazione di Paolo Zangrillo. Sono presenti per spiegare come agiranno, con presidenti di Regione, dal friulano Massimiliano Fedriga a Vito Bardi della Basilicata, la presidente dell'Ance Federica Brancaccio, l'imprenditrice Emma Marcegaglia... Tutti d'accordo a «disboscare, cancellare, abrogare ma anche ordinare, razionalizzare, rimettere a sistema», come sottolinea Letta. Il Castello d'inefficienza e orrori burocratici di cui parlava Kafka, dice il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, va demolito. Perchè 73 passaggi per aprire una gelateria, spiega il professor Sabino Cassese, sono troppi ma vanno razionalizzati senza saltare i controlli. Sono prove d'apertura anche della stagione delle grandi riforme fortemente voluta dalla maggioranza, con quella sull'elezione diretta del capo del governo. E per le modifiche costituzionali serve confronto e collaborazione anche con le opposizioni, dice Casellati.

Ora che il testo è pronto ad arrivare ad uno dei prossimi consigli dei ministri poi in parlamento non dovrà scontrarsi con un «muro ideologico e no pregiudiziali, perchè non vogliamo fare la riforma a colpi di maggioranza».

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