Politica

Da Casini e Zanetti un doppio schiaffo a Ncd

Né l'Udc né Scelta civica seguono Alfano nel progetto di un nuovo partito

Da Casini e Zanetti un  doppio schiaffo a Ncd

Roma Angelino Alfano a caccia della balena bianca che però nelle sue mani rischia di diventare un'alicetta. Il ministro dell'Interno è pronto a rinunciare alla destra del Nuovo centrodestra per fare il «federatore dei moderati» come richiesto, afferma lui, «da tanti cittadini». In effetti nella sostanza il salto dello steccato è avvenuto da tempo visto che da due anni Alfano è ministro di un governo a guida Pd. Un matrimonio «per forza» dettato dalla necessità di mantenere una poltrona molto comoda ma che ha evidenziato il ruolo subalterno di Ncd nel governo.

Alfano ha già rinunciato al partito con il quale ha fatto il suo ingresso in politica e non stupisce che ora (durante la telefonata a Maurizio Belpietro su Canale 5 si dica pronto a rinunciare alla «destra» facendo notare di aver «già costituito in Parlamento gruppi con la denominazione Area Popolare» perché crede «ci sia uno spazio enorme tra la destra di Salvini e la sinistra di Renzi».E dunque pur appoggiando la candidatura di Stefano Parisi a sindaco di Milano, perché uomo «di centro» insieme a Forza Italia e Lega, Alfano ritiene «impossibile ricostruire il centrodestra» perché non ci si può alleare con chi vuole «stare fuori dall'Europa e dall'euro», ovvero Lega e Fratelli d'Italia ai quali però si affianca a Milano. Alfano si è sempre detto convinto che un leader estremista come Matteo Salvini non sarà mai in grado di conquistare il voto dei moderati e dunque ecco che punta a candidare se stesso come novello capitano Achab alla guida del popolo di centro.

Ma chi sarebbe disposto a seguirlo? Neppure l'Udc di Pierferdinando Casini che con il segretario nazionale Loenzo Cesa ha fatto partire il tesseramento del partito anche in vista delle prossime amministrative, ma alla ricerca dell'ennesimo centro alternativo, visto che il progetto Area Popolare si è sgonfiato per miseria di voti. Non sembra praticabile neppure l'avvicinamento con quel che resta di Scelta Civica. Qualche giorno fa è stato proprio il viceministrodell'Economia, Enrico Zanetti, a risvegliare bruscamente Alfano dai suoi sogni centristi. Zanetti, segretario politico di Scelta Civica, ha definito «fantapolitica» qualsiasi ipotesi di gruppi unici in Parlamento con Ncd». Un no che vale anche se in futuro cambiassero nome. Impossibile per Zanetti avvicinarsi ad una «comunità politica» che continua ad ondeggiare «tra alleanze in Lombardia e Milano con partiti che quotidianamente svillaneggiano i loro ministri e prospettive di alleanze con un Pd che dimostra di non gradirli come alleati quando è il momento di presentarsi agli elettori».

Insomma Zanetti sbatte in faccia ad Alfano che il suo alleato lo ritiene un impresentabile.

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