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Caso Guidi, l'Anm contro Renzi. E lui: "Il sistema non funziona"

Le toghe contro Renzi: "Il premier rispetti i magistrati, anche quando toccano la sua parte politica". E lui li sfida: "Vi incoraggio a fare veloce"

Caso Guidi, l'Anm contro Renzi. E lui: "Il sistema non funziona"

Tra i magistrati e Matteo Renzi lo scontro è violentissimo. Lo scandalo che ha travolto l'ex ministro Federica Guidi e che imbarazza Maria Elena Boschi ha fatto partire l'assalto delle toghe al governo innervosendo il premier che le ha apostrofate con toni durissimi. Tanto da far perdere la pazienza all'Anm che, dopo un comunicato di fuoco, obbliga il premier a una parziale marcia indietro. "Noi i magistrati li incoraggiamo a fare il più veloce possibile e a parlare con le loro sentenze - si difende oggi nel corso della diretta #matteorisponde - più vanno a sentenza più siamo contenti".

"Poi per la legge italiana è condannato chi abbia avuto una sentenza definitiva". Questa premessa Renzi ci tiene a precisarla bene. "Non ne posso più di un paese in cui le sentenze non arrivano, si bloccano le opere pubbliche ed i ladri restano fuori - tuona nella diretta Twitter da Palazzo Chigi - io voglio il contrario: sto invitando i magistrati a correre per beccare i ladri e metterli in galera - continua - se blocco le opere il paese è finito". Al centro del braccio di ferro c'è l'affaire petrolio che ha portato alle dimissioni la Guidi e che sta creando non pochi imbarazzi nel governo a causa del dubbio ruolo della Boschi nello scandalo.

A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato lo stesso Renzi pizzicando i magistrati di Potenza, che ieri hanno sentito la stessa Boschi e che giovedì interrogherando la Guidi, accusandoli di "non andare mai a sentenza". Ieri pomeriggio, durante la direzione del Partito democratico, aveva paragonato temporalmente le inchieste della procura di Potenza sul petrolio alle Olimpiadi. "Le dichiarazioni di Renzi - ha commentato oggi l presidente della sezione della Basilicata dell'Anm, Salvatore Colella - sono inopportune nei tempi ed inconsistenti nei fatti". Secondo Colella le insinuazioni di Renzi sono "da un interesse di parte".

"In un Paese civile il governo rispetta i lavoro dei magistrati, sempre - ha concluso - anche quando toccano la propria parte politica".

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