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Il caso Ue a valanga su Grillo. Altri cinque pronti a lasciare

Nuove defezioni in vista, ma gli eurodeputati negano. E la senatrice Bulgarelli apre il fronte anti Casaleggio

Il caso Ue a valanga su Grillo. Altri cinque pronti a lasciare

Perdono i pezzi, due sono già caduti, altri stanno per cedere. Dopo la fuga di Marco Affronte e Marco Zanni altri cinque eurodeputati grillini sono pronti a lasciare l'Efdd. E poi arretrano in Europa, si scannano in Italia, cercano nuove stanze al Parlamento di Bruxelles e vagano nei corridoi del Senato. S'attaccano su Facebook e si rispondono su Twitter. L'ultima bordata, ieri, arriva da Elisa Bulgarelli, cittadina senatrice, inquilina a Palazzo Madama. Scrive, su Facebook: «Ma l'associazione Rousseau è la segreteria del partito Cinque Stelle o il centro dei cerchi e dei cerchietti magici del Movimento? E pensa se non stessero lavorando al DDM (Direct democracy movement)... Beppe aiutaci tu!». Ed è qui, nell'appello della vicecapogruppo al Senato al leader comico, che sta un altro pezzo della storia di questo sfascio. Bulgarelli è nota soprattutto per i suoi balletti in aula: cuffietta nelle orecchie, si dimena al ritmo delle sue canzoni preferite. Stavolta riapre le danze appellandosi all'amico Beppe e dunque prendendo le distanze dal nemico Davide Casaleggio. Lei attacca quella piattaforma Rousseau che Casaleggio jr gestisce insieme a David Borrelli, l'eroe del pasticcio al Parlamento europeo. Non che la crepa tra Grillo e il figlio dell'altro fondatore del Movimento sia una novità, ma stavolta è pure autocertificata. Nonostante tutto la sortita non è affatto piaciuta ai vertici grillini, che starebbero meditando sanzioni.

Queste sono le ultime radiografie del M5S, dopo la sbornia elettorale, i successi alle comunali di Roma e Torino. Il Movimento è malato e visto che si tratta pur sempre di un movimento di democrazia diretta è il caso Europa quello che sembra lasciare le ferite peggiori. I guai al Comune di Roma? L'arresto di Marra, braccio destro della Raggi? «Ora che abbiamo il potere ci vogliono attaccare, a orologeria. E Grillo sistemerà tutto», sintetizzava il popolo della Rete. Per imparare a governare i capi del M5S avvicinano finanzieri ed editori? E allora, la sindaca di Torino Chiara Appendino piace a tutti, può far ciò che vuole. Davide Casaleggio incontra l'ad della banca online di Monte dei Paschi? «È vero, ma è una bufala dei giornali», serve un tribunale del popolo per giudicare stampa e tv.

Bene, ora Grillo che può fare, dire e inventare su questa figuraccia dei gruppi al parlamento europeo? Come può giustificare da un lato il tentativo di passare con il gruppo di Alde e il tradimento degli ideali euroscettici cari al Movimento, e dall'altro il marameo ai pentastellati dei liberali? Non può, non ora: deve inventare qualche altra mossa a sorpresa. Un po' di teatro (vedi l'attacco alla Nato ieri sul blog), per nascondere la semplice verità, come già fatto per seppellire le cronache sugli incontri con quelli che i grillini chiamano «poteri forti». La multa da 250mila euro che dovrebbe congelare a 15 il numero degli eurodeputati? Carta straccia, dopo le fughe di Marco Affronte e Marco Zanni, altre ne arriveranno. Presto. Non appena il presidente dell'Europarlamento risponderà all'interrogazione presentata dal Pd: è legittima la sanzione da 250mila euro che Grillo vuole appioppare a chi lascia il gruppo? Se, come pare, la risposta sarà no, allora la fuga potrebbe non avere fine. «Notizie infondate», comunica l'ufficio stampa M5S a Bruxelles. Ma altri cinque italiani sono già pronti a saltar fuori dall'Efdd di Farage e Grillo. A quel punto la prima a partire sarebbe Daniela Aiuto, che già due giorni fa aveva presentato domanda di iscrizione ai Verdi. Domanda accettata. Poi il ripensamento: dettato non dai peana di Grillo, ma dal rischio della penale.

Benvenuti nella giungla.

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