Cronache

Catastrofe in vista: in arrivo 3 milioni di migranti

Un report Ue rivela: entro l'anno prossimo esodo biblico "dalle conseguenze imprevedibili"

Catastrofe in vista: in arrivo 3 milioni di migranti

Entro la fine del 2016 arriveranno 3 milioni di immigrati, per quello che potrebbe essere un esodo di proporzioni bibliche. Lo rivela un report dell'Ue e lo si evince di riflesso dal boom di migranti in Italia nel solo mese di gennaio, oltre 5mila. L'inverno non ferma l'ondata umana e i numeri fanno tremare i polsi.

E mentre l'Ue sottolinea che «a questo stadio è difficile fare previsioni economiche dell'impatto dell'accoglienza dei richiedenti asilo», la Marina Militare, inserita nel dispositivo aeronavale Mare Sicuro per la sicurezza delle acque del Mediterraneo centrale, si sta adoperando in operazione di soccorso senza sosta. Le cifre parlano di 5.651 immigrati sbarcati in Italia contro i 3.258 dello stesso periodo del 2015, quasi il doppio. I pattugliatori Bettica e Spica e la fregata Aliseo intercettano e soccorrono imbarcazioni e gommoni in difficoltà al largo delle coste libiche, mentre sull'altro fronte caldo, quello sloveno, i migranti che hanno già percorso la «Rotta balcanica», per dirigersi in Austria e Germania, sono 50.898. Il piccolo Paese alpino ha tentato di attrezzarsi per affrontare l'ondata di profughi, ma i campi d'accoglienza allestiti ai valichi di Petisovci e Gruskovje si sono dimostrati insufficienti alle reali esigenze.

Il premier sloveno Miro Cerar ha ribadito il ricorso all'esercito per affiancare la polizia nell'opera di controllo degli spostamenti dei migranti. Operazione che però risulta molto difficile da realizzare alla luce dei continui arrivi di rifugiati provenienti dalla Siria, ma anche dall'Iraq e dall'Afghanistan. La rotta verso l'Europa comincia in Turchia, primo Paese confinante con la Siria e alle porte della Grecia, stato membro Ue e Schengen. Da qui i migranti attraversano l'Egeo verso le isole greche più vicine da dove raggiungono Atene e si dirigono verso la Macedonia, poi il cammino procede per la Serbia. Prima della costruzione dei muri alle frontiere con Serbia e Croazia, i rifugiati passavano per l'Ungheria. Adesso dalla Serbia il flusso dei migranti si snoda per Croazia, in Ue ma fuori Schengen, e Slovenia, dentro, per passare il confine con l'Austria e poi della Germania.Il Mediterraneo è l'altro fronte caldo e gli oltre 5mila sbarchi nel solo mese di gennaio sono anche la conseguenza dell'instabilità dei paesi dell'Africa nera (Nigeria, Niger e Chad), dove Boko Haram non solo «spinge» una marea di profughi verso nord, ma si sta organizzando per infiltrare miliziani.

Lo rivela tra gli altri l'associazione umanitaria camerunense «Muprof», impegnata in Nigeria a contrastare le barbarie dei jihadisti, che non esclude a priori come i miliziani potrebbero già essere in viaggio sui barconi verso Lampedusa. Non è del resto un mistero che non ci siano più controlli ai confini a ridosso del lago Tchad, zona di confluenza di Niger, Nigeria, Chad e Camerun (paesi di provenienza dei migranti). L'allarme di «Muprof» è stato confermato dal ministro della Difesa della Nigeria Mansur Dan Ali, che ha denunciato l'impotenza dei proprio militari. «I Boko Haram ormai fanno quello che vogliono. Non abbiamo uomini a sufficienza e i Paesi vicini non collaborano come avevano promesso». Affermazioni in netta discordanza con quelle del presidente della Nigeria Muhammadu Buhari, che ricevendo Renzi parlava di «situazione nella norma.

Siamo al fianco dell'Italia nella lotta al terrorismo e nel controllo della migrazione clandestina».

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