Elezioni Europee 2019

Berlusconi lancia la corsa per le europee: "La libertà è in pericolo"

Berlusconi torna in campo e si ispira a don Sturzo: "L'Altra Italia si opponga ai rischi del pauperismo e dello statilismo"

Berlusconi lancia la corsa per le europee: "La libertà è in pericolo"

Oggi come ieri, Silvio Berlusconi torna in campo. E se quando lasciò "la mia attività di imprenditore per dare vita a Forza Italia" lo fece per "scongiurare il rischio che il nostro Paese cadesse in mano ad una sinistra comunista, giustizialista e profondamente illiberale", oggi una nuova sfida si ripropone contro i "rischi del sovranismo, del pauperismo, dello statalismo, del giustizialismo".

"Nuove forme", dice il Cav, ma "ancor più pericolose del passato". In una lettera al Corriere della Sera, l'ex presidente del Consiglio spiega i motivi per cui ieri ha annunciato la sua decisione di candidarsi alle elezioni europee del prossimo maggio. Una sfida all'esecutivo gialloverde, al modello di Stato e alle politiche messe in campo in questi mesi di governo. "Sono passati esattamente 100 anni da quel 18 gennaio 1919, quando don Luigi Sturzo diffuse il celebre appello ai 'liberi e fortì che segnò la nascita della partecipazione attiva dei cattolici alla politica italiana - scrive il Cav - Un appello che, riletto oggi, suona di sorprendente attualità, perché delinea un modello di stato, di società, di partecipazione politica ispirato ai valori cristiani e profondamente liberale nel metodo e nelle proposte. È il modello al quale mi sono ispirato quando ho lasciato la mia attività di imprenditore per dare vita a Forza Italia, per scongiurare il rischio che il nostro Paese cadesse in mano ad una sinistra comunista, giustizialista e profondamente illiberale".

Berlusconi disegna l'idea di Europa e di Italia che intende portare avanti. Una visione, appunto, vicina a quella di don Sturzo. Una visione che riconosce gli ordinamento sovranazionali ma anche le autonomie locali. Che si basa sulla "sussidiarietà e sul "rispetto del singolo, delle comunità locali e dei corpi intermedi". Il Cav respinge il "sovranismo" così come il super-Stato centralizzatore. "Come l'Italia di cento anni fa - scrive il leader di Forza Italias - così oggi la nostra Patria, dopo un secolo, vive ancora una volta un momento confuso, di incertezza e anche di pericolo per la libertà". Il Cav - che fiuta la crisi del governo gialloverde - si rivolge all'"Altra Italia", quella che "chiede serietà e sobrietà, competenza e onestà, coerenza ed esperienza". Ed è per questo che ha deciso di "scendere in campo" per combattere "sovranismo, del pauperismo, dello statalismo, del giustizialismo". E lo fa "prima che sia troppo tardi", prima che queste forme negative di politica - "che si ripropongono in forme nuove ma ancor più pericolose del passato" - prendano il sopravvento.

"Oggi come allora - conclude il Cav nella sua lettera al Corsera - di fronte a grandi sfide e a grandi pericoli, per tornare a costruire un futuro di responsabilità, di crescita e soprattutto di libertà è indispensabile un'alta risposta civile e morale della parte migliore dell'Italia.

Io ci sono, Forza Italia c'è".

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