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Il Cav si occupa di esteri. A sorpresa elogia la Merkel

Berlusconi segue la crisi in Ucraina: giusto dire a Putin di fermarsi, ma bisogna tenere aperto il dialogo. E sulla giustizia: più che una trattativa c'è stata un'informativa...

Il Cav si occupa di esteri. A sorpresa elogia la Merkel

«Bene fa la Merkel a tenere aperto un canale di dialogo con Putin. Impegnarsi per cercare una soluzione diplomatica alla crisi tra Russia e Ucraina è senz'altro la strada più ragionevole». Nel pranzo che ad Arcore segna la ripresa effettiva delle attività dopo la pausa estiva sono in molti a non aspettarsi un Silvio Berlusconi così carico di lodi per la Cancelliera tedesca. D'altra parte, che il rapporto tra i due sia costellato di alti e bassi non è certo un mistero e, dunque, i big di Forza Italia che siedono al tavolo di Villa San Martino non possono non notare le parole di apprezzamento dell'ex premier. Che – ne ha già parlato qualche giorno fa al telefono con l'ex leader del Ppe Hans Poettering, oggi presidente della Fondazione Adenauer – sta studiando un appello pubblico in coincidenza con una dei prossimi appuntamenti del Partito polare europeo. Un Berlusconi che parla lungamente dei diversi scenari di crisi sul fronte internazionale e che si sofferma proprio sulla questione ucraina. «Una situazione – dice – che va di giorno in giorno peggiorando». E se è giusto chiedere a Putin di fermarsi – è il senso delle parole del leader di Forza Italia – bisogna fare attenzione a non interrompere il dialogo, perché se gli Stati Uniti sono autonomi su gas e petrolio per l'Europa è diverso. Il 30% del fabbisogno energetico lo soddisfa la Russia e un'altra fetta importante la Libia, altro scenario di crisi. Insomma, il rischio che possano esserci problemi con le riserve di gas esiste. E non è attraverso le sanzioni economiche o il raffreddamento dei rapporti con Mosca che si verrà a capo del problema.

Così, si guarda soprattutto allo scenario internazionale nella prima riunione post vacanze. A fare il punto ad Arcore ci sono Giovanni Toti, Deborah Bergamini, Paolo Romani, Mariastella Gelmini, Antonio Tajani, Mariarosaria Rossi e, di passaggio, la senatrice Maria Rizzotti. Il check , ovviamente, riguarda anche il fronte interno. Dai provvedimenti che arriveranno oggi in Consiglio dei ministri (dallo sblocca-Italia alla riforma della giustizia, passando per quella della scuola) alle prossime mosse per rilanciare il partito. Berlusconi – che i presenti raccontano dimagrito, segno che la dieta estiva ha portato risultati – è infatti deciso ad incontrare al più presto i coordinatori regionali di Forza Italia (al più tardi nella settimana tra l'8 e il 14 settembre), chiede che si proceda con una maggiore integrazione tra movimento e club, ragiona su chi candidare alle ormai imminenti regionali della Calabria (ancora non è deciso se Forza Italia dirà «sì» alle primarie di coalizione) e già dalla prossima settimana sarà a Roma alle prese con incontri e riunioni.

Per quanto riguarda il governo, invece, l'ex premier continua a predicare una «opposizione costruttiva e non preconcetta». E quindi ribadisce che prima di esporsi vuole leggere i testi dei provvedimenti che saranno presentati oggi in Consiglio dei ministri. Certo, l'approccio resta molto scettico e piuttosto critico perché «più che una trattativa quella del governo è stata un'informativa». Non è un caso che proprio ieri sera dai microfoni del Tg1 Romani abbia usato toni piuttosto tranchant sui tempi della prescrizione, sulla limitazione dei ricorsi in appello e sulla custodia cautelare.

Anche più duro Renato Brunetta, convinto che «la riforma della giustizia di Renzi sia tutta dalla parte della corporazione dei magistrati».

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