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Il Cav: sulle riforme ci siamo sul resto pronti a logorare il Pd

Il leader di Forza Italia lima i punti dell'accordo sull'Italicum con Renzi in vista dell'incontro con il premier: intesa scritta? Basta una stretta di mano

Il Cav: sulle riforme ci siamo sul resto pronti a logorare il Pd

«Ma ti pare che uno va dal notaio e mette nero su bianco che il tal accordo prevede la tale contropartita? Che ne so, che si farà la riforma istituzionale e della legge elettorale ma pure quella della giustizia e che magari si voterà insieme il prossimo presidente della Repubblica, uno scenario così lontano che neanche un pollo...».

È un Silvio Berlusconi piuttosto tranchant quello che smentisce categoricamente un patto di sistema con Matteo Renzi. Lo fa in privato, ovviamente. Con uno dei tanti big di Forza Italia che ha occasione di sentire al telefono nel week end passato ad Arcore. E lo fa con un tono per molti versi ironico, con l'ilarità di chi davvero non crede esista persona che pensi che certi accordi si possano sul serio mettere nero su bianco su un pezzo di carta. Con il rischio di trovarseli poi su un qualche giornale o, cosa ancor più facile, postati su un social network . Roba da polli, appunto.

È un po' lo stesso approccio beffardo con cui l'ex Cavaliere derubrica la sortita di sabato di Renato Schifani o le uscite di ieri di Angelino Alfano e Gaetano Quagliariello, tutte occasioni in cui i vertici di Ncd hanno puntato il dito sulla centralità del Nuovo centrodestra nelle trattative sulle riforme giusto per provare ad arginare il ruolo di Forza Italia e di Berlusconi. L'ex premier se ne è curato quanto basta o forse meno, tanto dal chiudere la querelle con un eloquente «ci sono problemi più seri».

Poi, è tornato a parlare di quel che davvero è secondo lui importante. Non c'è alcun patto e l'unica intesa che abbiamo – da limare giorno dopo giorno - è quella sulle riforme, ripete in privato ai suoi il leader di Forza Italia. E comunque, qualunque altro accordo ci possa essere rasenta il ridicolo pensare che è stato messo nero su bianco. D'altra parte, per certe cose basta uno sguardo, un'intesa, al più una stretta di mano. Insomma, davvero i due avessero un accordo non sarebbe certo scritto su un foglio di carta.

Ecco perché nella sua domenica trascorsa a villa San Martino - dedicata alla dieta e all'idroterapia - l'ex premier non si scompone più di tanto quando al telefono c'è chi gli chiede se davvero sia in cuor suo di sostenere il governo Renzi. Non l'ho fatto quando potevano promettere a tutti qualunque cosa – è il senso delle risposte del leader di Forza Italia – non si capisce perché dovrei farlo oggi che l'esecutivo va ad impattare con una ripresa che non c'è e che dovrà fare i conti con tanti impegni che ha preso e non potrà mantenere. Insomma, va bene il via libera sulle riforme ma sul fronte economico siamo pronti a farlo logorare a fuoco lento. Anche se molte delle problematiche sono dovute ai vincoli imposti dall'Unione europea – è il senso dei ragionamenti di Berlusconi – è nelle cose che Renzi se ne debba fare carico.

Detto questo, resta l' input dato negli ultimi giorni: noi «siamo un'opposizione adulta» e non ci comporteremo come ha fatto con il Pd nonostante i tanti vincoli posti dall'Unione europea. Opposizione sì, ma responsabile. Anche se – è la convinzione di Berlusconi – stiamo ormai prendendo la golden share delle riforme: abbiamo, insomma, un ruolo determinante. In attesa del faccia a faccia che si terrà a brevissimo. Domani, secondo quando fa trapelare l'entourage di Renzi, a giorni per quanto invece dicono di saperne i collaboratori più vicini a Berlusconi.

Di certo in settimana.

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