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Il centrodestra converge su Musumeci candidato per vincere in Sicilia

Intesa nella coalizione. Prove tecniche di alleanza da esportare a livello nazionale

Il centrodestra converge su Musumeci candidato per vincere in Sicilia

Effetto Sicilia. L'accordo per un ticket Musumeci-Armao appare vicinissimo. E le stesse parole dell'avvocato alla guida dei «Siciliani Indignati» sembrano preludere a una intesa. «Io o Musumeci? La coalizione esprimerà al più presto una sintesi organizzativa e di programma. Ai siciliani non interessa se sono candidato io o Musumeci ma come farli uscire dalla crisi» dice Armao. «I ticket si fanno per raggiungere obiettivi condivisi».

L'ampia convergenza su Musumeci rilancia le quotazioni del centrodestra, che a questo punto può competere alla pari con il M5s, finora considerato in fuga solitaria. «Il cantiere è quello di un centrodestra che vinca oggi in Sicilia e domani in Italia» dice Maurizio Gasparri. «In questo cantiere i veri operai sono quelli che non hanno mai cambiato casacca e non hanno mai oscillato». Su frequenze simili si sintonizza Ignazio La Russa. «Sono a Taormina per gli ultimi scampoli di vacanza e vedo un bellissimo cielo senza nubi, lo stesso che intravedo per il centrodestra siciliano. Di questo devo ringraziare l'intelligenza di Berlusconi a cui ho raccontato del radicamento di Nello Musumeci e del legame che ha con i siciliani. Tra gli elettori c'è una grande ripresa di fiducia. Noi siamo disponibilissimi a un ticket. E questo accordo mi sembra un viatico importante per le elezioni politiche». Stefano Parisi, tra i primi a schierarsi con Musumeci, invita il centrodestra a una accelerazione. «Che prevalga il buonsenso e si vada verso una candidatura unitaria e autorevole come quella di Musumeci è un'ottima notizia. I tempi però devono essere brevi. Non vi è un solo minuto da perdere. Dalla Sicilia il Centrodestra può tornare a governare il Paese: l'occasione non va sprecata». Toni simili si registrano anche dalle parti della Lega. «Bene che il centrodestra si ricompatti proprio in Sicilia: ricordo i moti indipendentisti e può essere un buon viatico per il futuro e il cambiamento» dice Roberto Maroni.

Qualcuno azzarda che l'effetto Sicilia potrebbe anche rianimare la lista unica del centrodestra. Tutto, però, dipende dalla legge elettorale. La discussione ripartirà il 6 settembre in Commissione Affari Costituzionali a Montecitorio per approdare in aula entro fine settembre. «L'accordo su un candidato unico che si va profilando è una buona notizia per la Sicilia, ma è anche propedeutico a creare il clima giusto per il dialogo in vista delle Politiche» dice Giovanni Toti. «La lista unica? Se si arriva a un accordo sulla coalizione il problema non si pone. Se c'è il Rosatellum bisognerà comunque fare una trattativa su candidati comuni nei collegi. Se si va con la legge attuale bisogna fare i conti con un iper-maggioritario che dà tutto il banco a chi prende il 40%. In quel caso il centrodestra si deve attrezzare.

Non pensare a una lista unica, a quel punto, significherebbe condannarsi a una presenza di pura testimonianza, alla marginalità mentre invece ci sono le condizioni non dico per varcare quella soglia, ma per concorrere seriamente a farlo».

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