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Chi è Luciana Lamorgese, il nuovo ministro dell'Interno

Defininita da alcuni "alfaniana di ferro", è stata prefetto di Milano tra il 2017 e il 2018

Chi è Luciana Lamorgese, il nuovo ministro dell'Interno

Il nuovo ministro dell'Interno del governo Conte-bis è Luciana Lamorgese, originaria della Basilicata, laureata in Giurisprudenza, avvocato, ex prefetto di Venezia dal 2010 al 2012 e di Milano dal febbraio 2017 all’ottobre 2018; nel novembre del 2018 viene poi nominata Consigliere di Stato.

Come si legge nella sua pagina istituzionale: “Dal 2008 assume l'incarico di Vice Capo di Gabinetto del Ministero dell'Interno, fino alla nomina a Prefetto di Venezia nel gennaio del 2010. Contemporaneamente, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri è nominata anche Commissario per la gestione dell'emergenza profughi e dei nomadi per la Regione Veneto. Dal gennaio 2012 svolge le funzioni di Capo del Dipartimento per le politiche del personale dell'Amministrazione Civile e per le risorse strumentali e finanziarie”.

La svolta avviene poi nel giugno del 2013 quando l’ex ministro dell'Interno Angelino Alfano la nomina Capo di Gabinetto del Ministero dell'Interno (posizione che ricopre fino al 2017) proprio in piena emergenza sbarchi (42mila nel 2013, 170mila nel 2014, 154mila nel 2015, 181mila nel 2016).

Definita da alcuni "alfaniana di ferro", è la Lamorgese a gestire il piano-incentivi ai comuni che scelgono di accogliere i richiedenti asilo, la realizzazione degli hotspot di prima accoglienza; non solo, perché la Lamorgese in quel periodo si occupa anche di potenziare le commissioni per la valutazione delle richieste di asilo.

In un’intervista dell’8 giugno 2017 la Lamorgese affermava che “il processo di integrazione è necessario per evitare fenomeni di radicalizzazione”. Stranamente, diversi dei foreign fighters partiti dall’Europa risultavano “integrati”, con tutte le sfaccettature che tale termine può comportare.

E ancora:“L’accoglienza deve essere equilibrata e sostenibile e se ognuno fa la sua parte non ci sono problemi”. Belle parole, ma l’esatto contrario di quanto è fin’ora accaduto in Italia.

L’ex prefetto si è inoltre sempre impegnata in prima persona affinché le grandi manifestazioni pro-accoglienza per gli immigrati promosse dalla giunta Sala non fossero oggetto di contro-manifestazioni “xenofobe”.

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