Cronache

"La Chiesa dà a Cesare quel che è di Cesare. Su questo l'Islam deve ancora emanciparsi"

Il cardinale Tauran: "Dialogo con i musulmani, ma trovino la loro laicità"

"La Chiesa dà a Cesare quel che è di Cesare. Su questo l'Islam deve ancora emanciparsi"

Eminenza, come si realizza il dialogo interreligioso della Chiesa Cattolica?

«Il dialogo è essenzialmente l'incontro di persone appartenenti a religioni diverse per conoscere o conoscere meglio in che cosa crede l'altro e quale sia la visione di vita e il comportamento che gli ispira la propria religione. Si cerca di accrescere, accanto alla mutua conoscenza, il rispetto reciproco a tutto campo, la ricerca comune della verità, per poi vedere insieme quali siano le possibilità per un impegno comune per il bene di tutti, in particolare di chi sta nel bisogno. Il dialogo si realizza non solo a livello dei leader religiosi e degli intellettuali esperti in materia, ma soprattutto a livello popolare». (...)

Uno dei momenti più critici nei rapporti tra cristiani e musulmani è stato registrato all'indomani del discorso incompreso di Papa Ratzinger a Ratisbona, il 12 settembre 2006, quando fece notare che nel Corano era contemplato l'uso della spada per difendere l'islam e convertire gli infedeli. Da allora si è aperto davvero un solco profondo tra cristiani e musulmani?

«Per qualcuno sì, per la maggioranza no. Il discorso è stato mal capito e anche strumentalizzato. D'altra parte, il Pontefice non prevedeva certo una tale reazione a un discorso che doveva essere solo di carattere intellettuale. Infatti, Papa Benedetto si era limitato a evocare la sua carriera universitaria, forse senza dare l'attenzione necessaria al fatto che, per un Pontefice, le parole possono pesare in un modo molto diverso. Ma, superata la crisi nei rapporti di quei primi giorni, sono state, poi, avviate iniziative per approfondire temi come fede e ragione, violenza in nome della religione. È il caso, per esempio, del Catholic-Muslim Forum, nato come frutto diretto di quel discorso e della crisi che l'ha seguito». (...)

Tra i principi fondamentali dell'islam c'è il coinvolgimento degli imam o degli ayatollah nella gestione politica degli Stati. Ciò non avviene nelle quattromila diocesi cristiane. Può essere un ostacolo al dialogo?

«Nell'islam, almeno come è capito e vissuto in numerosi Paesi di maggioranza musulmana, c'è uno stretto rapporto tra religione e politica, realtà superata dalla Chiesa, non senza esitazioni, tensioni e conflitti. La Chiesa trova nel comando di Gesù di dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio, una luce e una guida preziosa per la distinzione-separazione e allo stesso tempo collaborazione tra sfera politica e religiosa, perché la confusione non fa bene né all'una né all'altra. L'islam è in travaglio anche su questo: è infatti chiamato a trovare una sua laicità.

Al riguardo, in Occidente esistono varie forme di laicità».

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