Politica

«Ci inchiniamo al boss» Bufera sul parroco

Bepi Castellaneta

Bari A giugno il questore negò i funerali solenni per ragioni di sicurezza, adesso invece il parroco non solo ha organizzato una messa ma ha anche invitato la cittadinanza a partecipare. Il caso è scoppiato a Grumo Appula, piccolo centro della provincia di Bari, dove è stata annunciata la prossima celebrazione in suffragio di Rocco Sollecito, boss della mafia siciliana radicata oltre Oceano, ucciso a 67 anni il 28 maggio in un agguato a colpi di pistola a Montreal. La vicenda ha innescato una bufera dopo la comparsa di alcuni manifesti funebri per le strade del paese pugliese. «Il parroco, don Michele Delle Foglie, spiritualmente unito ai familiari residenti in Canada e con il figlio Franco venuto in visita nella nostra cittadina - c'è scritto invita la comunità dei fedeli alla celebrazione di una santa messa in memoria del loro congiunto». La cerimonia religiosa era fissata per domani pomeriggio, ma anche stavolta è intervenuto il questore, Carmine Esposito: l'orario è stato quindi spostato alle 6 del mattino per timori legati all'ordine pubblico. Preoccupazioni che a quanto pare non sono condivise dal parroco. Il quale si definisce «il confessore di tutti i peccatori» e precisa che «le messe non onorano ma ricordano».

Il punto è che Rocco Sollecito, nato a Bari ma con origini di Agrigento, è un nome pesante della criminalità organizzata italiana in Canada ed era considerato un esponente di spicco del clan Rizzuto: gli investigatori ritengono infatti che facesse parte della cosiddetta «cupola dei sei». Secondo quanto emerso dalle indagini, quell'omicidio rientra nella sanguinosa guerra tra cosche di mafia e ndrangheta per il controllo del territorio e degli affari illeciti, uno scontro segnato da una lunga serie di agguati che si ripetono da circa sei anni.

Il 67enne fu assassinato a Laval, un sobborgo a nord di Montreal, mentre era alla guida di un Suv Bmw bianco: il killer si appostò in un gabbiotto della fermata dell'autobus e aprì il fuoco colpendolo più volte alla testa.

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