Politica

Ci provano «Forconi» e «Pirati»

Per un seggio anche la lista «Poeti d'azione»

Nel partito dei Pirati un hacker ci sta bene. Lui, poi, è un hacker «buono», in gergo white hat, che penetra le difese informatiche dei siti per segnalare alle aziende le vulnerabilità. Il cappello bianco in questione si chiama Luigi Gubello e studia matematica a Padova, candidato numero uno del partito che, al posto del teschio su fondo nero, espone nel simbolo una P che sembra una vela gonfiata dal vento. Il giovane hacker di Portogruaro in passato è stato utile a diverse società, che l'hanno pure ringraziato, ma con Rousseau gli è andata male. Si è beccato una denuncia, ritirata troppo tardi per evitare il processo. Ora Gubello, per il web «Evariste Galois», sogna l'Europarlamento. Come Alessandro D'Agostini, capolista di «Poeti d'azione», che ha inventato lo slogan «Meno Europa in Italia, più creatività italiana in Europa» e, presentando la lista declamava la sua ultima poesia. Ci provano anche i Forconi, fondati nel 2011 da Mariano Ferro, che ora dice di essere stato precursore dei gilet gialli. Voleva diventare governatore della Sicilia, due anni fa, ora avverte: «Non firmiamo cambiali in bianco a questo governo e con la Lega che vuole l'autonomia delle regioni ricche del Nord e lascia la Sicilia indietro». Il messaggio ai politici del movimento La Catena è «Mandiamo tutti a casa». Capolista Bruno Franco, di Bolzano, ex imprenditore edile in Trentino. Nel 2015 si è candidato sindaco a Trento e 2 anni dopo ci ha provato a Verona. Ora punta a Bruxelles. Gli anelli della Catena, spiega, rappresentano «l'unione dei cittadini». Del suo pensiero si sa solo che è contro Equitalia, i profughi, le moschee e i centri sociali.

AMG

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