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"Ciao amico", "I love you". Il romantico italian job che ci unisce agli inglesi

A Londra l'omaggio dei tifosi italiani e anglosassoni. Funerale privato nella City, poi cerimonia a Cremona

"Ciao amico", "I love you". Il romantico italian job che ci unisce agli inglesi

Un ponte d'amore tra Cremona e Londra. Con una folla di ammiratori «trasversali» lungo l'asse Italia-Inghilterra. «Ciao amico», «I love you». Fiori e candele allo Stamford Bridge e al Luigi Ferraris. Omaggio romantico all'italian job. Gianluca quando ha capito che non ce l'avrebbe fatta, ha espresso due rammarichi venati d'altruismo: «Il dolore che la mia fine causerà a mamma e papà e non poter accompagnare all'altare le mie figlie quando si sposeranno».

Una sciarpa della Samp, una della Juve e fiori. C'è un pezzetto d'Italia di cui essere orgogliosi sul cancello dell'ospedale londinese dove ieri Gianluca Vialli, 58 anni, ha dato l'ultimo calcio alla vita; facendo - com'era nel suo stile - un gol esemplare, capace di bucare la rete dei luoghi comuni con la potenza di un testamento spirituale di poche parole: «Vorrei che qualcuno mi guardasse e mi dicesse: È anche per merito tuo se non ho mollato». In questo momento chissà quanti malati di cancro lo stanno già facendo e continueranno a farlo. La sua più grande vittoria, altro che scudetti e coppe.

Col passare delle ore la retorica tracimerà, ma il rischio è inevitabile quando a lasciarci sono personaggi della levatura sportiva e umana di Gianluca.

La famiglia di Vialli ha comunicato la morte del campione con una nota: «Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca. Circondato dalla famiglia è spirato la notte scorsa dopo 5 anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l'hanno sostenuto con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori».

I funerali verranno celebrati in forma privata a Londra e in primavera una cerimonia pubblica si svolgerà a Cremona che ospiterà anche un torneo di calcio internazionale cui parteciperanno tutti i club in cui Vialli ha giocato..

Nei giorni scorsi i drammi di Mihajlovic e Pelé, e chissà che i tre ora palleggino insieme. Il via vai di tifosi davanti all'ospedale londinese è continuo. Silenzio, lacrime, preghiere. Davide Gillo, doriano doc, vive qui da anni: «Avevo 10 anni quando conobbi Vialli - racconta al Giornale -. Indossavo la maglia blucerchiata, lui ci premiò. Gli chiesi un autografo. L'ho tenuto tra le cose più care. Quando Gianluca passò al Chelsea noi del Sampdoria Club of England gioimmo. Ma il sogno di ogni tifoso doriano era quello di ritrovarsi con Vialli presidente e Mancini allenatore».

Con i sogni va così: nell'onirica terra di mezzo tra realtà e miraggio i profili si diradano. Lasciando il ricordo di un campetto a Cremona, dove tutto ebbe inizio; e di un letto d'ospedale, dove tutto è finito. Se poi sia davvero una fine, nessuno può saperlo.

Gianluca, uomo di fede, confidava in un nuovo inizio.

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