Cronaca nera

Il monitoraggio, la sfida, lo stupro: così il calciatore cercava le sue vittime

Stanislav Bahirov è stato arrestato per aver violentato una ragazza con disturbi pisichici in un'area cani del quartiere Niguarda di Milano. Le parole del gip: "Monitorava il parco, era determinato a delinquere"

Il monitoraggio, la sfida, lo stupro: così il calciatore cercava le sue vittime

Ascolta ora: "Il monitoraggio, la sfida, lo stupro: così il calciatore cercava le sue vittime"

Il monitoraggio, la sfida, lo stupro: così il calciatore cercava le sue vittime

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

Stanislav Bahirov, il calciatore dilettante arrestato giovedì mattina con l'accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una 19enne affetta da disturbi psichici in un'area cani del quartiere di Niguarda di Milano, sarebbe stato "determinato a delinquere". È quanto si legge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Alberto Carboni. "È ben possibile che egli stesse portando avanti un'attività di "monitoraggio" di quella zona - osserva il giudice nel provvedimento riferendosi alla condotta del 25enne ucraino - in cerca di nuove occasioni per perpetrare ulteriori condotte violente".

La violenza sessuale

Lo stupro risale alla notte tra domenica 22 e lunedì 23 ottobre su una pachina del parco Osiris, non distante da piazza Caserta. La vittima, una ragazza di 19 anni affetta da disturbi psichici, si aggira in zona con una bottiglia di Vodka. Bahirov la incrocia verso l'una di notte in piazzale Istria, salvo poi pedinarla fino all'area verde. Si avvicina alla giovane e le fa bere l'intera bottiglia per scommessa: "Ti do cinque euro in cambio". Tenta un primo approccio, ma lei lo respinge. Fino a quando la 19enne, sotto l'effetto dell'alcol, non è più in grado di reagire. A quel punto lui l'aggredisce in un'area cani. A lanciare l'allarme alla polizia, attorno alle ore 3 del mattino, è un passante. La ragazza viene accompagnata alla clinica Mangiagalli, dove i medici riscontrano ferite compatibili con gli abusi.

Le telecamere

Gli investigatori della Squadra Mobile, guidati da Marco Calì e Stefano Veronese, e coordinati dal procuratore aggiunto Letizia Mannella assieme al pm Rosaria Stagnaro, in poche settimane sono riusciti a risalire all'identità dell'aggressore. Fondamentali ai fini delle indagini sono stati i video estrapolati dalle telecamere di sorveglianza cittadina che hanno registrato i movimenti di Bahirov durante la notte incriminata. Documenti che sono finiti nel fascicolo per violenza sessuale aggravata a carico del calciatore.

L'allarme del gip

Un mese dopo lo stupro, lo scorso 20 novembre, il 25enne era stato fermato dalla polizia mentre si aggirava nello stesso luogo in condizioni di tempo e di orario analoghi, probabilmente monitorando la zona in cerca di altre vittime. Circostanza che secondo il gip Alberto Carboni "desta sicuramente allarme in quanto l'uomo si trovava, ancora una volta, in orario notturno, solo e senza apparente ragione in prossimità di un parco". Da qui l'ipotesi di una condotta reiterata che sarebbe indicativa della "totale assenza di freni inibitori" - scrive il giudice nel provvedimento - e di "particolare determinazione a delinquere".

Chi è il calciatore

Di nazionalità ucraina, Stanislav Bahirov ha giocato come attaccante nella Vogherese, una squadra di Serie D. Dopo l'arresto, il suo contratto con la società è stato immediatamente rescisso. "Siamo basiti. Anzi io, da padre, sono proprio schifato. - ha detto al Corriere.it Oreste Cavalieri, presidente del club - Ha fatto un disastro. Ho saputo la notizia dalla moglie. È a lei e ai figli che dobbiamo cercare di stare vicini, aiutandoli com’è possibile.

Vorremmo dare un segnale alla prossima partita in casa: un’idea potrebbe essere contattare un’associazione antiviolenza".

Commenti