Politica

Il ciclismo più forte della paura In bilico gli Europei di calcio

Lo sport messo a rischio dagli attentati cerca di reagire. La corsa attraverso le Fiandre si tiene regolarmente. Ma dalla Francia arriva l'allarme stadi per giugno

Nella retorica sportiva e in quella ciclistica in particolare, c'è un tipo di corse, in programma a queste latitudini e in questo periodo, che sono considerate «l'inferno del nord». Sono corse estreme, su strade di campagna disseminate di muri aspri e arcigni, lastricati di pavé. A rendere terribili questo tipo di corse spesso sono le condizioni ambientali: pioggia, vento e gelo. Ma dopo quanto successo a Bruxelles, è imbarazzante dover far ricorso a questo lessico. Davanti al dolore per la morte di tanti, troppi cittadini d'Europa, c'è poco da fare poesia. Per molti non è nemmeno il caso di correre, giocare o fare festa, che è poi l'essenza aggregante dello sport. Per il momento sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale. Belgio-Portogallo (in programma martedì 29 marzo) è già stata annullata. L'Uefa sta valutando invece se è il caso di rivedere il programma dei test previsti in vista dell'Europeo 2016, la cui fase finale scatterà il 10 giugno prossimo in Francia. L'Europa è sotto assedio e anche le autorità sportive si stanno interrogando in queste ore per capire cosa è meglio fare. Noi tutti abbiamo ancora negli occhi le immagini dello «Stade de France», dove il 13 novembre scorso si stava giocando l'amichevole tra Francia-Germania, quando si scatenò la furia omicida dei terroristi islamici. L'Uefa, da parte sua, cerca di non gettare benzina sul fuoco, anche se è chiaro che la situazione è di emergenza. «A seguito degli eventi di Bruxelles, intendiamo ribadire l'impegno nel porre la sicurezza al centro dei piani organizzativi per Euro 2016», ha fatto sapere con una nota l'organo di governo del calcio europeo. L'allarme, però, c'è e resta alto. Il ministro dell'Interno francese avverte che saranno «campionati Europei a rischio attentati». In realtà tutto è possibile, anche l'annullamento del torneo. Anche se Giancarlo Abete, attuale vicepresidente Uefa rassicura: «Il rischio porte chiuse sussiste, ma i campionati Europei si faranno», ha detto a Radio 24 Abete. Dal calcio al ciclismo. Il Belgio, in questo periodo, diventa epicentro mondiale delle due ruote. Tra marzo e aprile l'attività di vertice si trasferisce su queste strade, dove il ciclismo è davvero una religione. Non per niente, domenica prossima, con la Gand-Wevelgem, inizia un'altra «settimana santa» che terminerà il 3 aprile con la «Ronde», il Giro delle Fiandre: la corsa delle corse, che attira sui «muri», un milione e mezzo di appassionati. Dal punto di vista agonistico si inizia oggi con l'Attraverso le Fiandre. Per rispetto alle vittime della tragedia di Bruxelles verranno cancellate la festa delle premiazioni e prima della partenza sarà osservato un minuto di silenzio. «La polizia ci assicura che a Roeselare, località di partenza, e a Waregem dove sarà posto l'arrivo non ci sono pericoli», ha spiegato il direttore della corsa Guy Delesie. Anche se stamattina, alle 10, si farà nuovamente il punto poco prima del via. Oggi l'Attraverso le Fiandre, venerdì il Gp di Harelbeke, domenica, giorno di Pasqua, la Gand-Wevelgem, classica per velocisti. Con la Gand - come detto - inizia la «settimana santa», che precederà la Tre Giorni di La Panne (in tre tappe) gara di preparazione in vista del Giro delle Fiandre, «la corsa» del Belgio. Per la «Ronde», l'edizione del 2016 coincide con quella numero 100, ed era già stata data per certa la presenza del re del Belgio, Filippo.

Ora non più.

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