Cronache

Coinquilini perfetti: l'app per trovare casa con le affinità elettive

Si chiama Badi. Con l'intelligenza artificiale incrocia offerte immobiliari e personalità

Coinquilini perfetti: l'app per trovare casa con le affinità elettive

Chi l'ha detto che i millennials sono dei bamboccioni? In quest'epoca di contraddizioni, in un mondo a metà strada tra globalizzazione e paura per lo straniero, arriva una startup rivoluzionaria destinata a cambiare per sempre il settore immobiliare. Si tratta di Badi, semplice e diretto. La prima piattaforma per trovare il coinquilino perfetto. La testimonianza che fuori dalle beghe italiane c'è un luogo che aspetta una classe di giovani pronti a offrire il meglio, a fondersi, confrontarsi oltre i confini nazionali e decisi a generare profitti da capogiro in un mercato libero. Senza remore.

Incontriamo i fondatori in un ristorante al centro di Roma e l'impatto per chi scrive è travolgente. C'è Carol Jiang, nata in una «piccola» città della Cina da un milione di abitanti, cresciuta in Michigan, Usa, e che lavora a Londra. Voglia di fare, di mettersi in gioco, l'occhio della tigre che si nota a un miglio. Poi ci sono Carlos Pierre, il fondatore. E Alvaro Cordoba, il suo braccio destro. Si presentano come cacciatori di futuro e Badi è il loro fiore all'occhiello. È una giovane azienda, al momento occupa 50 persone, e nasce in Europa. Precisamente a Barcellona dove Carlos, nel 2015, pone la prima pietra digitale. Ha 24 anni quando decide di lanciarsi in questo progetto. Tutto nasce per caso, quasi per sbaglio, come accade per le più belle storie d'amore. Carlos è alla ricerca di un appartamento, ma incontra delle difficoltà. Non trova nulla di interessante. Commissioni delle agenzie troppo alte e quasi impossibile parlare con i futuri coinquilini. Conoscersi per capire se la vita in quella casa possa essere compatibile con la sua. Durante la sua ricerca legge il blog di una ragazza che aveva avuto gli stessi problemi e che, alla fine, era riuscita a trovare una coinquilina sfruttando Tinder. È un attimo, una rivelazione. «Capii che serviva uno strumento efficace, ma che ancora non esisteva. Decisi così di fondare Badi», ci confida.

I protagonisti di questo piccolo miracolo sono cittadini del mondo. Giovani under trenta pronti a scommettere sul domani. Badi prende piede e riceve una pioggia di investimenti: per un totale di 15 milioni di euro. Rivoluziona il modo in cui le persone cercano con chi condividere un appartamento, affiancando alla ricerca quantitativa quella qualitativa. L'app permette di offrire o cercare stanze disponibili in abitazioni condivise e di trovare coinquilini secondo l'età, i gusti e gli interessi. Il tutto con un clic e gratuitamente. Sfrutta l'intelligenza artificiale. La sua forza è un algoritmo in grado di imparare.

La sua ultima impresa è conquistare Roma. Una città dalle mille contraddizioni che però si presta più della moderna Milano a questo tipo di cose. Badi, così, aggiunge Roma alla lista di città strategiche a livello globale già composta da Barcellona, Madrid, Parigi e Londra. «La vostra capitale ha dimostrato un grande interesse per la nostra app», afferma Alvaro, 27 anni. «In effetti oltre il 25% delle iscrizioni alla piattaforma in Italia proviene da qui». I numeri gli danno ragione. Il dato che mostra maggiore interesse è però il target del possibile «cliente». Se a una prima occhiata chi cerca stanze dovrebbe essere uno studente universitario, diciamo intorno alla ventina, questa è la media europea, ciò che colpisce da un'indagine è che chi si mostra più interessato al prodotto offerto (parliamo del 60%) sono professionisti e hanno in media 31 anni. Segno che uscire dal nido familiare è sempre più difficile nel Belpaese.

Segno che per viaggiare su Badi non si è mai troppo vecchi.

Commenti