Politica

Il Coisp ad Alfano: "Basta bugie, situazione al limite in tutta Italia"

Per il sindacato di polizia Ventimiglia non è un caso isolato

Il Coisp ad Alfano: "Basta bugie, situazione al limite in tutta Italia"

Non si placa la polemica tra la polizia di Ventimiglia e il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che l'altroieri aveva provato a ridimensionare la situazione di emergenza cronica in cui le forze dell'ordine sono costrette a lavorare nella cittadina ligure. Franco Maccari, segretario generale del Coisp (sindacato indipendente di polizia) non usa mezze misure: «Invece di salvare la faccia e la dignità ammettendo come stanno le cose preferisce insistere con le sue bugie, e così finisce per esacerbare gli animi di chi svolge servizi che ci costano sacrifici inenarrabili che compiamo fino a schiattare. E purtroppo non è un modo di dire...».

Maccari si riferisce alla grave situazione in cui versano gli uffici del commissariato di Ventimiglia a causa dell'emergenza immigrazione e rispetto alla quale il ministro Alfano ha parlato di situazione «a tempo» per la quale «si starebbero cercando non si sa bene quali soluzioni». Il leader del Coisp è un fiume in piena: «Sono anni che il problema immigrazione tiene sotto scacco un altissimo numero di poliziotti in tutta Italia - si infervora -, magari fosse solo Ventimiglia il problema. Ogni regione paga il suo dazio in termini di colleghi impegnati in servizi estenuanti, senza orari, senza soldi, senza mezzi, senza tutele, senza criterio, senza programmazione, senza alcuna razionalità. Eppure, in questo paese sembra che i diritti li abbiano solo quelli che stanno per sbarcare, non i cittadini. In un momento in cui la pressione della criminalità e dell'illegalità non è mai stata così alta e così drammaticamente percepita dalla gente si continua a privare il comparto sicurezza delle risorse necessarie mentre fiumi di soldi pubblici vengono spesi per una gestione dell'immigrazione che poi si rivela a dir poco allegra. E poi c'è chi si permette di manipolare dati e numeri per dire che tutto va bene, tutto è sotto controllo dalla poltrona del suo ufficio in cui si barrica lontano dalla realtà».

Da Ventimiglia gli appelli si susseguono da tempo immemorabile. «Ricordo il giugno del 2015 quando io stesso e i colleghi sul territorio urlammo alle istituzioni lo scempio cui assistevamo per un'ondata di arrivi di immigrati diretti fuori dall'Italia - continua Maccari -, una situazione di cui si era al corrente da tempo senza che qualcuno si fosse degnato di pensare a come fronteggiarla. Ricordo bene il menefreghismo assoluto di un apparato che non si degnò neppure di dare direttive o indicazioni su come comportarsi, altro che dotazioni minime per difendere la nostra salute o la nostra incolumità. Ricordo i colleghi che già combattevano senza guardare l'orologio, come fanno tanti altri in tanti luoghi simili, come la Sardegna, la Calabria, la Sicilia soprattutto, senza curarsi del sole che tramonta e poi sorge e poi tramonta di nuovo trovandoli ancora in servizio. E di fronte a quello scenario apocalittico ricordo bene cosa fecero da Roma prelevarono anche da Ventimiglia poliziotti da destinare all'Expo! Che orrendo squallore...».

Gli appelli del Coisp sono caduti regolarmente nel vuoto. «Denunciamo da anni come i poliziotti in molte parti d'Italia lavorino senza tutele e mezzi - conclude Maccari -, in uffici cadenti e sporchi spesso senza essere pagati per i loro straordinari.

Abbiamo continuato a farlo fino ad agosto quando, proprio a Ventimiglia, abbiamo dovuto dire addio al collega Diego Turra, stroncato dalla fatica e dall'indifferenza di politici bugiardi che non meritano il nostro sudore e le nostre vite».

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