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Comitato per il "no": i 10 motivi per votare contro la riforma

Via alla battaglia per il referendum. Nascono i comitati per il "no" e sul sito www.comitatoperilno.it c'è la guida al voto

Comitato per il "no": i 10 motivi per votare contro la riforma

"#referendum Per tutti coloro i quali, forse un po' distratti da questi primi giorni agostani, dicono che sul referendum costituzionale del prossimo autunno si deve sviluppare un dibattito sul merito, abbiamo a disposizione, già da parecchi mesi, la soluzione. Vadano online a visitare il sito internet (www.comitatoperilno.it) del Comitato per il 'no' alla riforma della Costituzione del governo Renzi, fondato dal centrodestra unito: Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia". Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. "Nella homepage -aggiunge- troveranno i dieci punti del 'no' del centrodestra unito alle 'schiforme'":
- 1. No perché non si cambia la Costituzione con un colpo di mano di una finta maggioranza;
- 2. No perché quella italiana era la Costituzione di tutti;
- 3. No perché il referendum non potrà sanare né compensare un vizio d'origine;
- 4. No perché la Costituzione deve unire e non dividere;
- 5. No perché il combinato disposto con la legge elettorale porta a un premierato assoluto;
- 6. No perché saltano pesi e contrappesi;
- 7. No perché il nuovo Senato è solo un pasticcio;
- 8. No perché non funziona il riparto di competenze Stato-Regioni-Autonomie locali;
- 9. No perché si sostituisce il centralismo al pluralismo e alla sussidiarietà, e si crea inefficienza;
- 10. No perché non si valorizza il principio di responsabilità".

"Nel sito -prosegue Brunetta- i visitatori potranno inoltre trovare centinaia di documenti analitici, dossier, approfondimenti, focus sui falsi e millantati risparmi della 'schiforma' Renzi-Boschi. Diverse le sezioni alle quali accedere, tra le quali quelle dedicate alle adesioni al Comitato, ai sondaggi, alle news e alla rassegna stampa. Consultabili, inoltre, lo statuto e l'atto costitutivo del Comitato presieduto dal presidente emerito della Corte costituzionale, Annibale Marini". "Tutto questo -continua - per quanto riguarda il merito. All'aspetto strettamente 'politico' del referendum confermativo ci ha pensato il presidente del Consiglio (si fa per dire), Matteo Renzi, personalizzando la riforma e l'esito della consultazione, dicendo: 'se perdo mi dimetto, se non vince il 'sì' lascio la politica, dopo di me il diluvio'. Beh, se il premier mai eletto vuole questo noi non abbiamo assolutamente nulla in contrario". "In autunno -afferma ancora Brunetta- vincerà il 'no' e Renzi andrà a casa, andrà in esilio in quel di Rignano con i suoi cari. Merito e politica, dunque, da segnalare a qualche distratto amico. Per un serio e strutturato dibattito sul merito c'è il nostro sito, un pozzo inesauribile di informazioni". "Per l'aspetto politico della vicenda referendaria -conclude- citofonare a Palazzo Chigi, la personalizzazione delle urne risiede nella sede del governo, noi opposizione ci adeguiamo con un sorriso di ringraziamento per la dabbenaggine del premier.

In autunno, al referendum costituzionale, un bel 'no' per mandare a casa Renzi e ripristinare la democrazia nel nostro Paese".

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