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L'aumento di stipendio? I nostri sindaci se lo meritano

Pagare di più i sindaci è senz'altro positivo, perché consente di attirare professionisti migliori, comunica al popolo che chi merita guadagna di più e potrebbe, dovrebbe, portare maggiori poteri e responsabilità al ruolo

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Pagare di più i sindaci è senz'altro positivo, perché consente di attirare professionisti migliori, comunica al popolo che chi merita guadagna di più e potrebbe, dovrebbe, portare maggiori poteri e responsabilità al ruolo. Proprio qui sta il fulcro. Da anni i sindaci lamentano di avere scarso potere di incidere e di essere al tempo stesso troppo esposti a responsabilità anche penali, per azioni spesso fuori dal loro controllo, tanto che la Cassazione è intervenuta a chiarire che per agire penalmente contro un sindaco sia necessaria la colpa, ravvisando in mancanza un'inammissibile responsabilità oggettiva. Chiedono a gran voce una revisione del Testo Unico dell'Ordinamento degli Enti Locali, per separare le responsabilità penali, amministrative e contabili che attengono in via esclusiva alla gestione del Comune e quelle che invece devono far capo agli organi politici, cioè loro. Perché la realtà, detta in termini semplici, è che oggi il sindaco sia uno dei mestieri peggiori: incide poco, tranne Sala che è un caso a parte, ed è esposto a continue azioni di responsabilità. Il maggior salario sarebbe motivato anche solo per pagarsi i consulenti, legali e non, indispensabili per dormire sereni.

Oggi nei Comuni coesistono due funzioni, quella di indirizzo politico-amministrativo, che compete al sindaco, affianco a quella gestionale, che attribuisce ai dirigenti la responsabilità in via esclusiva degli obiettivi dell'ente, della correttezza amministrativa, dell'efficienza e dei risultati di gestione. Pare perfetto come sempre, salvo che la prima responsabilità, quella degli obiettivi dell'ente, dev'essere nei fatti abbastanza nebulosa se poi consente ai dirigenti di «non fare» per evitare di incorrere nelle altre responsabilità: correttezza, efficienza e risultati. Nelle amministrazioni pubbliche, non è un mistero, più aumenti le responsabilità e meno atti compiono le persone. Ma c'è di più. Il sindaco è comunque il responsabile ultimo dell'amministrazione del comune, e come tale sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici e all'esecuzione degli atti. Sovrintende, ma con quale effettivo potere di muovere la macchina? Se il dirigente ingrana la marcia, il sindaco controlla la guida, ma se il dirigente, sfruttando ogni possibile cavillo, lascia il motore in folle che potere ha il sindaco di farlo muovere?

Ecco allora che pagare meglio i sindaci va bene, ma a patto che gli vengano pure aumentati i poteri per far funzionare il comune e le responsabilità se non funziona o funziona male. Dichiarare l'allarme giallo o rosso quando piove è un'ottima cosa, ma non può essere l'unico banco su cui misurare se il sindaco abbia o non abbia meritato lo stipendio. Però misurare è un atto numerico. Impossibile chiamarlo alle sue responsabilità, se prima non siano stati fissati obiettivi specifici. Chessò, i tempi di attesa di un taxi? Così, tanto per dire.

A quel punto, prenderà solo più soldi, mentre i turisti aspettano in fila fuori alla Stazione Termini.

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