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Compromesso in Toscana: il candidato di Fi è Mugnai

Mediazione in un vertice di quattro ore a Palazzo Grazioli. Lavoro chiave di Matteoli. Berlusconi sarà in ogni Regione

Compromesso in Toscana: il candidato di Fi è Mugnai

Un lungo vertice a Palazzo Grazioli. Un confronto ad ampio raggio sulle candidature per le Regionali, durato oltre quattro ore. E alla fine lo scioglimento di uno dei nodi più «resistenti»: quello del candidato governatore della Toscana, con la scelta caduta su Stefano Mugnai, consigliere regionale uscente.

«Sento la responsabilità di questa scelta, frutto del lavoro fatto in questi anni nel gruppo. Ringrazio tutti i consiglieri che mi hanno accompagnato nella legislatura e naturalmente il presidente Berlusconi. Adesso sento il dovere - dice Mugnai a caldo al Tirreno - di provare a riaggregare una forza di centrodestra che tenga insieme tutti. Mi scuso per il ritardo, so che tutte le altre forze hanno già validi candidati ma credo sia giusto offrire all'elettorato che non gradisce Rossi e il centrosinistra un'alternativa valida per vincere».

La scelta è frutto di una mediazione tra diversi candidati vagliati dallo stesso Berlusconi che li ha incontrati riservatamente a uno a uno nel corso delle ultime settimane. Mugnai rappresenta un nome di compromesso tra il candidato verdiniano Marco Stella e quello che dai boatos veniva dato come sponsorizzato da Deborah Bergamini, Massimo Mallegni. Nella rosa c'era anche il nome di Tommaso Villa. Alla fine preziosa è risultata la capacità di mediazione di Altero Matteoli a cui anche la toscana Bergamini rende merito: «Ha svolto un lavoro importante, a tutto vantaggio della Toscana. La scelta di Mugnai premia una figura emersa sul territorio attraverso una opposizione seria al governatore Rossi». Ora si cercherà di coagulare su di lui anche il sostegno di altre forze politiche. «Mugnai è un ottimo candidato» dice Matteoli. «Il percorso politico svolto negli anni gli ha assicurato stima e rispetto, in particolare per le sue efficaci battaglie nel settore della sanità. Auspico che anche altre forze di centrodestra appoggino la sua candidatura».

La questione Toscana - alla riunione erano presenti oltre a Berlusconi e Matteoli, presidente del comitato nazionale sulle Regionali, Renato Brunetta, Paolo Romani, Denis Verdini, Sestino Giacomoni, il coordinatore toscano Massimo Parisi e quello veneto Marco Marin - è stata anche l'occasione per un nuovo round del confronto tra Berlusconi e Denis Verdini sulla linea politica del partito. Il senatore toscano ha stigmatizzato i toni usati contro la vecchia guardia e si è lamentato per alcune ricostruzioni giornalistiche che lo dipingevano come una sorta di traditore. Il presidente di Forza Italia ha cercato di stemperare il clima, non manifestando, però, alcuna nostalgia per il Patto del Nazareno e ribadendo di non riuscire più a fidarsi delle promesse di Matteo Renzi.

Berlusconi - che ha ricevuto la carta di identità valida per l'espatrio dopo l'estinzione della pena - sta iniziando a ragionare su una serie di uscite nelle Regioni in bilico: Campania, Liguria e Veneto. I coordinatori regionali insistono per averlo sul territorio, lui promette che sarà presente almeno una volta per Regione.

Una disponibilità che nei prossimi giorni verrà tradotta in un calendario più preciso.

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