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Comunali, il Cav avvisa Renzi: "Saranno un avviso di sfratto"

Berlusconi mette in guardia il premier: "La vittoria alle amministrative sarà un primo passo verso il referendum sulla Costituzione dove vincerà assolutamente il no". E annuncia: "Dopo Renzi ci sarà un governo di unità nazionale che restituirà libertà al Paese"

Comunali, il Cav avvisa Renzi: "Saranno un avviso di sfratto"

"Meno tasse, meno Stato, meno Europa". Alla presentazione delle liste di Forza Italia a Roma, Silvio Berlusconi lancia i punti principali di "un programma venuto fuori da una serie di incontri con gli elettori che non sono andati al voto nelle ultime tre elezioni". Un programma da limare, composto di 36 punti e che è quello della "rivoluzione liberale di sempre". Si va dalla riforma della giustizia alla chiusura di Equitalia, passando tra le altre cose per l'abolizione dell'imposta di successione. Il leader di Forza Italia guarda avanti. Perché, lo dice molto chiaramente, "le prossime elezioni amministrative saranno un avviso di sfratto al governo, un primo passo sul percorso per il referendum sulla Costituzione dove vincerà assolutamente il no". Dopo Matteo Renzi ci sarà "un governo di unità nazionale che restituirà vera e completa libertà al Paese".

"Al lavoro e alla lotta" è lo slogan che Alfio Marchini, candidato sindaco di Roma, ha lanciato durante la presentazione della lista di Forza Italia. Lo slogan che chiudeva i comizi del Pci. "Si sta scrivendo una pezzo di storia", ha aggiunto a proposito dell'intesa con Berlusconi. "Un atto innovativo e complesso. Una scelta di rottura rispetto al populismo del Movimento 5 Stelle", ha continuato rilevando che l'intesa con Forza Italia "non comporta scambi di poltrone, ma solo la voglia di vincere". A Marchini il Cavaliere riconosce di aver fatto per tre anni una grande opposizione: "Ha un background simile al nostro e un programma che integrerà anche con le nostre proposte". All'appuntamento all'hotel Ergife di Roma è presente anche Guido Bertolaso. "Avete constatato lo charme di Marchini, avete constatato la concretezza di Bertolaso, che sta promettendo di essere sempre in campo per aiutare Roma a risollevarla dal degrado - spiega Berlusconi - una coppia così è garanzia per i romani, è garanzia per avere una Roma caput mundi".

Per Berlusconi le amministrative sono solo il primo step che porterà alle dimissioni di Renzi. Poi toccherà al referendum di ottobre. In quell'occasione l'Italia potrà bocciare il lavoro del governo Renzi, una volta per tutte. "Dopo - annuncia - cambieremo la legge elettorale e la Costituzione magari attraverso un governo di unità nazionale e daremo all'Italia un governo di libertà". Un governo che dia al Paese quell'iniezione liberale che merita. Partendo, ovviamente, dalla riforma della giustizia. Ma non basta la divisione tra giudici e pm. Si fa sempre più stringente una riforma delle intercettazioni. "Ormai non possiamo parlare al telefono - spiega Berlusconi - perché dette al telefono le cose hanno un senso, lette sui giornali ne hanno un altro". E ancora: garantire il diritto alla difesa e la giusta durata dei processi. Il secondo "capitolo" del programma riguarda, invece, la riduzione della pressione fiscale. "Via le tasse sulla casa - elenca - via l'Irap alle imprese, basta alle autorizzazioni preventive".

Quindi, rilancia l'idea di chiudere Equitalia.

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