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Consip, l'accusa di Renzi: ​"Scandalo nato per colpirmi"

Dopo le rivelazioni di Scafarto e "Ultimo", Renzi attacca: "Questo fango si ritorcerà contro chi attaccava il premier"

Consip, l'accusa di Renzi: ​"Scandalo nato per colpirmi"

L'ex premier Matteo Renzi interviene ancora una volta sul caso Consip. Il segretario del Pd punta il dito contro chi, a suo dire, ha cercato di tendergli una trappola: "Questa vicenda che era stata utilizzata per colpire me colpirà chi l’ha usata per tradire il senso dello Stato. Colpirà chi ha falsificato le prove contro il presidente del Consiglio". E ancora: "Chi voleva utilizzare Consip per gettare fango addosso a me - dice - vedrà questo fango ritorcerglisi contro. È stato così per Expo, per il jobs Act. Lo sarà anche per la vicenda Consip perchè se un carabiniere falsifica delle prove, se un agente dei servizi segreti si intrufola in vicende nelle quali non deve stare ...se tu parti dal presupposto che la verità prima o poi arriva la vivi in modo semplice, non hai nulla da temere. La verità viene fuori".

Poi Renzi ha aggiunto: "Quelli che volevano usare Consip per gettare fango addosso a me vedranno nei prossimi mesi questo fango ritorcersi contro, il tempo è galantuomo. Lo scandalo Consip è nato per colpire me, ho l'impressione che finirà per colpire quelli che hanno falsificato le prove per colpire il presidente del Consiglio". E anche alcuni esponenti di spicco del Pd avanzano ombre di "complotto" sul caso: "Se quanto stiamo apprendendo dovesse risultare vero dovremmo concludere che negli anni passati c’è stato in Italia un vero e proprio complotto, che ha visto coinvolti organi dello Stato, volto a rovesciare istituzioni democraticamente indicate dal Parlamento della Repubblica. In altri tempi si sarebbe parlato di eversione, se non di peggio", ha affermato il capogruppo al Senato del Pd. Sulla stessa linea anche Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Pd: "E' necessario eliminare ogni ombra sul caso Consip. ?L'Italia è uno Stato democratico in cui la divisione dei poteri deve rimanere netta e senza inquietanti interferenze".E sul caso interviene anche Rosi Bindi: "Auspichiamo una chiarezza sotto tutti i punti di vista. Se nel corso delle indagini - ha proseguito - ci sono stati dei comportamenti impropri volti a forzare la realtà dei fatti, chiaramente questi vanno accettati e come tali stigmatizzati e condannati come comportamenti appunto impropri". Infine il ministro della Difesa, Roberta Pinotti commenta anche le rivelazioni del comandante De Caprio, conosciuto anche come "capitano Ultimo": "Ho letto le dichiarazioni del colonnello De Caprio che sono da attribuire a lui personalmente e basta, non certo all'Arma dei Carabinieri che ha sempre, e continua a dimostrare, grande fedeltà a quello che è il proprio ruolo.

Credo che dovranno anche essere valutate dal Comando generale per capire l'opportunità".

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