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Consip, Romeo parla dal carcere: "Tutto falso, io vittima di contese politiche"

L'imprenditore Alfredo Romeo parla ai suoi avvocati che gli hanno fatto visita a Regina Coeli: "Non c’è nulla di vero in quello che riportano i giornali, sono vittima di una strumentalizzazione che mi sembra solo la conseguenza di un’aspra contesa di natura politica"

Consip, Romeo parla dal carcere: "Tutto falso, io vittima di contese politiche"

Dal carcere romano di Regina Coeli Alfredo Romeo professa la propria innocenza nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti Consip. "Non è vero nulla - dice l'imprenditore ai propri avvocati, respingendo le accuse di corruzione - sono vittima di una strumentalizzazione che mi sembra solo la conseguenza di un'aspra contesa di natura politica". Lunedì mattina, intanto, per l'imprenditore campano è fissato l'interrogatorio di garanzia.

La prossima settimana potrebbe essere sentito, come persona informata sui fatti, Michele Emiliano, ma sulla data c'è il massimo riserbo. Il presidente della Regione Puglia sarà sentito per alcuni sms che scambiò con il ministro Luca Lotti, indagato per rivelazione di segreto, nei quali si sarebbe fatto riferimento a Carlo Russo, imprenditore amico di Tiziano Renzi e ritenuto dagli inquirenti "punto di contatto" tra Alfredo Romeo e il padre dell'ex premier. Nei prossimi giorni potrebbe essere interrogato anche l'ex parlamentare Italo Bocchino, consulente di Romeo e indagato per traffico di influenze come Russo e Renzi senior.

Le parole di Romeo sembrano coincidere con l’analisi del difensore di Tiziano Renzi, l’avvocato Federico Bagattini, che ieri, alla fine dell’interrogatorio del papà dell’ex premier, ha detto come "la vicenda Consip non abbia uno spettro esclusivamente giudiziario". Con sin troppo chiaro riferimento alla lotta politica in corso. Non si sa ancora se Romeo, cui è attribuito il reato di corruzione in relazione al pagamento di 100mila euro complessivi in favore del dirigente Consip Marco Gasparri, intenda avvalersi della facoltà di non rispondere, come ha fatto ieri a Firenze l’imprenditore del settore farmaceutico molto vicino alla famiglia Renzi, Carlo Russo, o se intenda rispondere punto su punto alle contestazioni dei magistrati.

Troppe fughe di notizie: procura revoca delega al Noe

"Gli accertamenti fin qui espletati - si legge in una nota della procura della Repubblica di Roma - hanno evidenziato che le indagini del procedimento a carico di Alfredo Romeo ed altri sui fatti (poi) di competenza di questa procura sono state oggetto di ripetute rivelazione di notizie coperte da segreto sia prima che dopo la trasmissione degli atti a questo ufficio, sia verso gli indagati o comunque verso persone coinvolte a vario titolo, sia nei confronti degli organi di informazione.

Per una esigenza di chiarezza, la procura di Roma ha pertanto revocato al Nucleo operativo ecologico la delega per le ulteriori indagini che è stata affidata al Nucleo investigativo di Roma dell'Arma dei carabinieri".

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