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Conte: "La crisi che va avanti in Libia è frutto di influenze esterne"

Il premier Giuseppe Conte ha riferito in Parlamento sulla crisi libica che in queste ore sta infiammando il Nord Africa: "Derive militari ingiustificabili"

Conte: "La crisi che va avanti in Libia è frutto di influenze esterne"

Il premier Giuseppe Conte ha riferito in Parlamento sulla crisi libica che in queste ore sta infiammando il Nord Africa. Il premier ha ribadito la linea del governo che chiede l'immaediato stop alle operazioni di guerra. "In Libia c'è un concreto rischio di crisi umanitaria che va scongiurato rapidamente", ha affermato il presidente del Consiglio. Il premier ha aggiunto: "Urge lavorare per un cessate il fuoco, preservando l'integrità di Tripoli e la distensione nel resto del territorio".

La preoccupazione per quanto sta avvenendo a Tripoli di fatto è costante: "In questi mesi sono stato, e sono in questi stessi giorni ed ore tuttora in contatto diretto, con i due principali attori libici, il Presidente Serraj e il Generale Haftar (con quest'ultimo nelle scorse ore ho avuto un contatto attraverso un suo emissario), così come con gli altri protagonisti del panorama politico interno". Nel corso della mattinata il vicepremier, Matteo Salvini ha avvertito Parigi sulle presunte mosse del governo francese in territorio libico: "Se ci fossero interessi economici dietro al caos in Libia, se la Francia avesse bloccato un'iniziativa europea per portare la Pace, se fosse vero, non starò a guardare. Anche perché le conseguenze le pagherebbero gli italiani. Se qualcuno per business gioca a fare la guerra, con me ha trovato il ministro sbagliato".

E in questo scenario internazionale sempre più coinvolto nella battaglia libica, il governo italiano ha aperto un'intensa interlocuzione con la Casa Bianca: "Sono intensamente impegnato sul piano diplomatico, anche attraverso le mie numerose missioni all’estero. In virtù anche dell’azione del mio staff diplomatico e dei competenti organismi, abbiamo ulteriormente rafforzato in questi giorni il dialogo con tutti i principali stakeholder internazionali, a partire dagli Stati Uniti, dai partner europei e dagli attori regionali più influenti in Libia. Molto intensa è l’interlocuzione con Washington, in particolare con la Casa Bianca. Ricordo al proposito che il Segretario di Stato americano Pompeo ha rilasciato, il 7 aprile scorso, un comunicato nel quale ha espresso profonda preoccupazione per gli scontri in corso e affermato con determinazione l’opposizione degli Stati Uniti all’offensiva militare delle forze di Haftar". Infine Conte afferma: "Non ci sfugge, peraltro, che questa crisi è frutto certamente di debolezze strutturali del contesto locale ma anche di influenze esterne che non sempre sono andate nella direzione della stabilizzazione. ’instabilità protrattasi per otto anni in Libia - aggiunge il presidente del Consiglio - va del resto inserita in un contesto regionale non meno critico, si pensi all’Algeria e agli sviluppi nel quadrante mediorientale.

Dobbiamo purtroppo costatare - rimarca ancora - che talvolta la Comunità internazionale non riesca a inviare segnali univoci alle forze libiche, nonostante il forte impegno delle Nazioni Unite sul terreno".

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