La pace nel simbolo e la guerra a Elly Schlein. Giuseppe Conte vuole trattare con la Russia ma continua a lanciare bombe metaforiche contro il Pd. La giornata dell'ex avvocato del popolo italiano si muove su questo doppio binario. E c'è da scommettere che si andrà avanti così almeno fino al 9 giugno, quando si chiuderanno le urne delle europee. Mentre la segretaria annuncia la sua discesa in campo l'ex premier va subito all'attacco: «Per il M5S non è pensabile che tu chiedi voti, esibisci il tuo nome e poi non ti candidi. Significa prendere in giro i cittadini».
Conte ribadisce il concetto più volte, nell'arco di una giornata in cui piccona il Nazareno prima da Napoli quindi da Roma. Fendenti nello studio di In Mezz'ora, su Rai Tre e davanti al Viminale, dove deposita il simbolo del M5s. Un logo che è tutto un programma. Infatti spicca l'hashtag #pace. «La strategia delle armi ad oltranza non è quella giusta. Chiederemo un voto per mandare in Europa dei costruttori di pace. L'unica strada per il conflitto russo-ucraino è quella del negoziato», scandisce. Che qualche ora dopo scrive un post in cui puntualizza: «Lasciamo ad altri le discussioni su dove scrivere il nome del leader». Il tutto mentre nel Pd si dibatte proprio sull'opportunità di inserire o meno il nome di Schlein nel logo. Di nuovo bordate: «Non farò votare il mio nome nella scheda elettorale perché sono stato già eletto al Parlamento italiano e non intendo prendere in giro gli elettori». Quindi insiste sul «negoziato con la Russia» e sul pacifismo: «Scriviamo sul nostro simbolo la parola per cui siamo stati e saremo in prima linea in Europa: #pace». Lo spot elettorale di Conte provoca la reazione dura di Carlo Calenda. «Che vergogna, la strumentalizzazione della parola pace, che in questo caso vuol dire resa a un dittatore fascista. L'essenza del qualunquismo. Disgustoso», twitta il leader di Azione. «Conte strumentalizza il dramma della guerra», polemizza Raffaella Paita, coordinatrice di Italia Viva.
Oltre alla pace, ci sono da comporre le liste. Oggi gli iscritti del M5s voteranno online per il secondo turno delle Europarlamentarie per scegliere i candidati. In programma anche la votazione su un listino di esterni imposti da Conte. Tra gli «innesti» ci sarà sicuramente l'ex calciatrice Carolina Morace. Un modo per sopperire alla carenza di donne tra le aspiranti candidate del M5s.
Davanti al ministero dell'Interno, Conte si consola girando il coltello nella piaga della contrarietà di Romano Prodi alla corsa di Schlein: «Condivido quello che ha detto Prodi, candidarsi senza andare all'Europarlamento è una ferita per la democrazia».
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