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Conte non sta sereno: i renziani diventano guastafeste di governo

I ministri Bonetti e Bellanova si accodano alle proteste del leader. Nuovo arrivo a Iv

Conte non sta sereno: i renziani diventano guastafeste di governo

Matteo Renzi non rinuncia all'abito del fenomeno. E dal profilo facebook replica al presidente del Consiglio Giuseppe Conte (che aveva espresso la propria irritazione contro Renzi: «non abbiamo bisogno di fenomeni. È inaccettabile che ogni giorno Renzi rimarchi uno spazio politico»): «Italia viva studia le carte, lancia proposte, trova coperture. Propone idee insomma. Questa è la prima novità da quando c'è Italia viva: si discute di tasse e asili nido, non di mojito e alleanze. Noi non siamo contro il governo, anzi: ma noi siamo contro l'aumento delle tasse. E lo abbiamo spiegato bene. Molti cittadini, in tutta Italia, si stanno avvicinando a noi. C'è un entusiasmo persino sorprendente. E la Leopolda lo dimostrerà una volta di più».

Prima una risposta piccata, decisa, all'appello del capo del governo. E poi l'annuncio di nuovi ingressi nel gruppo di Italia viva. Quasi a sbandierare la propria forza parlamentare capace di condizionare la linea della maggioranza. «Cresciamo anche in Parlamento: da oggi si è unita a noi una delle senatrici più brave e competenti. Annamaria Parente ci ha aiutato molto sul «Dopo di noi», sul sociale, sul Jobs Act, sul ruolo delle donne nella società. Da oggi ha aderito al gruppo Italia viva e arricchisce la casa comune con la sua intelligenza e la sua preparazione. Benvenuta a lei e ai tanti che ci stanno dando una mano su tutti i territori» annuncia il senatore di Scandicci. Dunque, Renzi non depone le armi. Anzi, arma i suoi ministri contro Conte. Agitando ancora di più le acque nella maggioranza. E facendo capire che non intende arretrare.

Il ministro della Famiglia Elena Bonetti ironizza sui timori del premier: «Conte non è sereno? Io lo sono e anche molto. Ho chiaro qual è il programma del governo e l'impegno che mi sono presa nel gioco di squadra». Il ministro interviene poi nel merito della questione: «Insegno matematica, se alla fine dall'Iva lo Stato incassa 105 invece di 100, significa che c'è stato un aumento. Ed è evidente che questo significherebbe aggravare i carichi economici delle famiglie. Questo governo nasce per evitare lo sfacelo ai danni delle famiglie italiane. Non aumentare l'Iva significa non caricare ulteriormente le famiglie, perché incide sui consumi e sui costi dei nuclei più disagiati. Sono convinta che il premier Conte non userà lo specchietto per le allodole». Più netta la minaccia del ministro (renziana) dell'Agricoltura Teresa Bellanova: «Se si fanno riunioni di maggioranza devono partecipare tutti, se si fanno tenendo fuori una parte ovvio che si indeboliscono le risposte. Conte ha avuto una esperienza traumatica, aveva un ministro dell'Interno che dichiarava ogni giorno guerra a qualcuno. Noi non siamo di quella pasta lì, noi vogliamo misurare l'azione di governo sul tasso di soluzione dei problemi». I renziani si candidano a essere i guastafeste della maggioranza giallorossa. Facendo infuriare gli alleati.

Nello scontro interviene anche il ministro della Salute Roberto Speranza: «Dobbiamo creare un clima di massima coesione e condivisione», dice. E ancora: «Matteo Renzi non può mettere in pericolo il governo perché l'esecutivo è forte». Contro Renzi si scaglia il sindaco di Milano Beppe Sala: «Non mi stupisco degli attacchi di Renzi al governo. Bisogna capire dove sta il confine tra il segnalare la propria posizione e il minacciare un disimpegno».

Se la ride Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico fuoriuscito dal Pd dopo l'intesa con i Cinque stelle: «Questo governo? È un macello: Conte che attacca Renzi, Renzi che attacca Conte, Zingaretti che attacca Renzi, Renzi che attacca tutti: non si può davvero andare avanti così, ma era evidente che questo sarebbe successo».

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