Coronavirus

Coprifuoco e Regioni rosse: ecco il nuovo Dpcm di Conte

Il premier parla agli italiani per illustrare le misure del nuovo decreto: "Nessuna Regione in area verde". Ecco come sarà divisa l'Italia

Coprifuoco e Regioni rosse: ecco il nuovo Dpcm di Conte

L'Italia si prepara a fare i conti con l'ennesimo Dpcm (clicca qui per leggerlo). Il governo, di fronte alla costante ed esponenziale risalita della curva del contagio, ha ritenuto opportuno varare un altro decreto per tentare di frenare la circolazione del Coronavirus. Alla base vi è la differenziazione tra le Regioni in considerazione del proprio quadro epidemiologico. "Le decisioni verranno prese in base a 21 parametri", ha fatto sapere il premier Giuseppe Conte. Nella conferenza stampa a Palazzo Chigi ha dichiarato che i numeri complessivi delle nuove positività sono in costante aumento "e comportano un'alta probabilità che molte Regioni superino le soglie critiche delle terapie intensive già nelle prossime settimane". Anche perché il Covid-19 sta correndo velocemente nel nostro Paese, tanto che nell'ultima settimana è quasi raddoppiato il numero dei nuovi casi rispetto a quella precedente: "L'Rt è aumentato sino a 1,7 come media nazionale, in alcune regioni vuol dire che è anche superiore".

I territori verranno suddivisi in "giallo", "arancione" e "rosso". "Non ci sono Regioni compresi in aree verde, non ci sono territori che possono sottrarsi ai nuovi regimi di misure restrittive", ha spiegato. Ecco nello specifico le novità più importanti che entreranno in vigore da venerdì 6 novembre. La data è slittata per consentire a tutti "di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività". Il Dpcm sarà valido fino al 3 dicembre.

Le Regioni "gialle"

Fanno parte dell'area "gialla", ovvero con criticità moderata, Abruzzo, Campania, Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto. Le misure previste per questa area saranno ovviamente estese per le altre, che via via si inaspriranno. Confermato il coprifuoco dalle 22: scattata quest'ora non sarà più consentito uscire se non per comprovate esigenze di lavoro, salute ed emergenze varie. Per spostarsi dalle 22 alle 5 sarà necessario motivare tutto con l'uso dell'autocertificazione (clicca qui per scaricare il modulo). Nelle giornate festive e prefestive è disposta la chiusura delle "medie e grandi strutture di vendita, degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati". Resteranno invece aperti farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno.

Arriva lo stop per musei e mostre. L'attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione continuerà a svolgersi in presenza, mentre per le scuole di secondo grado bisognerà adottare forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica "in modo che il 100% delle attività sia svolta in didattica digitale integrata". Al banco sarà obbligatorio indossare la mascherina, eccezion fatta per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.

Tuttavia la Campania nella giornata di domani dovrebbe emanare un'ordinanza per confermare la sospensione della didattica in presenza per le scuole primarie e secondarie, come già previsto dall'ordinanza firmata lo scorso 30 ottobre da Vincenzo De Luca e valida fino al 14 novembre.

Le Regioni "arancioni"

Puglia e Sicilia rientrano nella zona "arancione" con criticità medio-alta. La raccomandazione è quella di evitare spostamenti non necessari all'interno del proprio Comune. Il trasporto pubblico verrà ridotto fino al 50%, ma rimangono esclusi da questa novità i mezzi di trasporto scolastico. Le attività di ristorazione (tra cui bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie) saranno chiuse tutta la settimana; consentito l'asporto fino alle 22; nessuna restrizione per la consegna a domicilio. Didattica in presenza per scuole dell'infanzia, scuole elementari e scuole medie.

Le Regioni "rosse"

Calabria, Piemonte, Lombardia e Valle d'Aosta sono state collocate nella zona di maggior pericolo. Vietato ogni spostamento, anche nel proprio Comune, in qualsiasi orario tranne che per comprovate esigenze. Chiusi tutti i negozi (fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità) e i centri estetici. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie, parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Verranno sospese tutte le competizioni sportive, salvo quelle riconosciute di interesse nazionale da Coni e Cip, e le attività nei centri sportivi.

Restano in presenza la scuola dell'infanzia, i servizi educativi per l'infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Le attività didattiche in tutti gli altri casi si dovranno svolgere solamente con modalità a distanza. Salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora fosse necessario il ricorso ai laboratori o per garantire l'inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

"Più serenità a Natale"

"I mercati credono in quello che stiamo facendo, ci stanno dando fiducia. È chiaro che se riusciamo ad affrontare questa nuova fase con qualche spesa in più vorremmo permettercela in termini di consumo nel periodo natalizio. Abbiamo predisposto un momento difficile per affrontare il periodo natalizio con serenità", ha detto Conte in occasione della presentazione del Dpcm. Comunque tiene a sottolineare che non si possono immaginare veglioni, cene e abbracci tra amici: "Ma se ci arriviamo con un certo margine di serenità, la fiducia dei consumi non sarà depressa e ne gioverà l'economia". Mandare in remoto studenti delle scuole superiori di secondo grado - e nelle zone rosse anche in seconda e terza media - rappresenta una decisione molto pesante, ma il presidente del Consiglio ha fatto una promessa: "Appena la curva tornerà sotto controllo una delle prime misure che assumeremo è restituire la didattica in presenza a quanti più studenti possibili".

L'appello al centrodestra

Il passaggio lunedì in Parlamento ha fornito qualche segnale di apertura al dialogo tra governo e opposizione: le forze di maggioranza hanno assunto alcuni impegni contenuti nella risoluzione presentata dal centrodestra. "Sono segnali, segnali che si ricollegano anche alla mia richiesta, formulata ai presidenti delle Camere, di trovare una sede per un confronto più serrato tra governo e Parlamento", sostiene il premier. Al momento le opposizioni hanno rifiutato il tavolo di confronto permanente, che l'avvocato non ha voluto chiamare cabina di regia per evitare di far pensare all'assunzione di una responsabilità gestionale.

Perciò ha lanciato un altro appello al centrodestra: "Il tavolo ci sarà, se lo volete. Ma il governo si assume le sue responsabilità non perché, ho sentito dire, le vuole condividere perché siamo davanti a una nuova ondata. Il governo si assume la piena responsabilità perché avverte l'esigenza che in una sfida così drammatica tutti quanti possano quanto meno condividere le informazioni".

Dunque l'invito "resterà aperto fino alla fine" e potrà essere sempre raccolto.

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