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L'ira di Conte sui piani leghisti: "Piena fiducia o pronti alla crisi"

Il premier Giuseppe Conte teme di fare la fine di Enrico Letta e così avverte: "Chiederò a Salvini una fiducia piena pubblica. Altrimenti gli dirò che non sono disponibile a restare"

L'ira di Conte sui piani leghisti: "Piena fiducia o pronti alla crisi"

"Chiederò a Salvini una fiducia piena pubblica. Altrimenti gli dirò che non sono disponibile a restare". Sono queste le parole che il premier Giuseppe Conte, secondo quanto riporta La Stampa, avrebbe ai suoi più stretti collaboratori mentre si trovava a Bruxelles per il vertice informale dei capi di Stato e di governo europei.

Ed è da qui che il premier davanti alle telecamere sosteneva di non sentirsi commissariato ma, in privato, in vista del vertice a tre previsto per oggi con Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ribadiva il concetto: "Se vuole portare il Paese a sbattere con l'Europa, si assuma le sue responsabilità. Lo faccia lui, io non lo farò". Tradotto: non sarò io a farmi dettare l'agenda da Salvini e neppure a fare la fine di Enrico Letta. "Io sono il garante del rispetto e dell' attuazione del contratto. Il primo a sostenere che andiamo avanti solo se manteniamo gli impegni, è il sottoscritto. Ed è bene che - ha spiegato Conte - l'azione di rilancio del governo, dopo una campagna così accesa e intensa, passi attraverso un confronto politico serio, approfondito anche se dovesse prenderci qualche giorno, oppure sarà crisi". Nel frattempo, per il 5 giugno prossimo, è attesa la lettera di Bruxelles in cui si avverte che da luglio potrebbe scattare la procedura di infrazione, se la trattativa che Conte ha iniziato a intavolare già ieri con il presidente uscente della Commissione Jean-Claude Juncker. Matteo Salvini, intanto, è già all'opera per cercare di ottenere un commissario economico: la Concorrenza o il Mercato interno. Il M5S prefereribbe il Lavoro.

Tra i nomi che circolano ci sono quelli di Giulio Tremonti e di Guido Crosetto.

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