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Coppie gay, l'eurosinistra condanna il governo italiano

Sala chiama, il Parlamento Ue risponde e bacchetta Roma sulle registrazioni dei figli degli omosessuali

Coppie gay, l'eurosinistra condanna il governo italiano

Da Bruxelles rimbalza una nuova bacchettata all'Italia. Se non bastassero i fronti aperti sul Pnrr, sui balneari e sulla mancata ratifica della riforma del Mes, ieri il Parlamento europeo, a larga maggioranza, ha espresso la propria «condanna» sulle «istruzioni impartite dal governo italiano» ai Comuni per impedire la «registrazione dei figli di coppie omogenitoriali». E ha invitato l'esecutivo di centrodestra a «revocare la sua decisione».

La pronuncia dell'Europarlamento, inserita con un emendamento dei liberali di Renew alla risoluzione sullo Stato di diritto nella Ue, è stata votata da Socialisti, Verdi, Sinistra e anche da una larga fetta del Ppe dopo un acceso dibattito. Scaturito da un appello del sindaco di Milano Beppe Sala, che mercoledì era proprio a Bruxelles a chiedere «anche a nome degli altri sindaci delle principali città italiane di discutere e trovare una soluzione sui diritti dei bambini delle famiglie arcobaleno». Il centrodestra in Italia «è forte», ha sottolineato Sala, ma «con un asse molto largo possiamo vincere questa battaglia».

L'asse «molto largo» si è prontamente costituito, e ha finito per spaccare anche il gruppo dei Popolari: nordici e portoghesi hanno detto sì all'emendamento, i tedeschi hanno lasciato libertà di voto, Forza Italia ha votato no. «Una strumentalizzazione inaccettabile delle istituzioni europee da parte del Pd, al solo fine di colpire gli avversari politici in Italia», accusa la leghista Susanna Ceccardi.

L'iniziativa fa riesplodere la polemica a Roma, con le opposizioni che applaudono e imbracciano il voto europeo (da loro richiesto) come arma contro il governo che «nega diritti ai bambini» e resta «isolato in Europa»; e la maggioranza che si inalbera contro quella che l'europarlamentare meloniano Carlo Fidanza definisce «la sagra dell'ipocrisia organizzata dalla sinistra, con la passerella di Sala a Bruxelles per condannare l'attuale governo per responsabilità che non ha». Visto che, come ricorda l'ex vicesindaco di Milano e oggi deputato Riccardo De Corato, «il centrosinistra cui si appella Sala è stato al governo per oltre dieci anni, e non ha fatto nulla per mantenere le sue promesse» sul tema del riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali. Tema, aggiunge De Corato, «troppo serio e delicato per essere gestito da dilettanti allo sbaraglio» che ora «piangono lacrime di coccodrillo».

L'emendamento presentato da Renew, denuncia l'eurodeputato di Fdi Vincenzo Sofo, «rappresenta una palese forzatura per attaccare il governo italiano, non perché viola la legge, ma perché facendola rispettare ostacola il ricorso a pratiche come l'utero in affitto». E proprio per condannare questa «barbara pratica», Sofo ieri aveva presentato un suo emendamento. Peccato, racconta, che «tutta la sinistra si sia opposta alla presentazione, impedendo che venisse messo in votazione. A conferma del sospetto sul fatto che dietro la battaglia per il riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali ci sia il tentativo di imporre dall'alto a tutti gli Stati membri la legalizzazione di fatto dell'utero in affitto». Macché utero in affitto, replica dal Pd Valeria Valente: «Nel nostro ordinamento c'è un vuoto normativo, sottolineato dalla Cassazione.

Invece di proclami ideologici, approviamo quanto prima una legge sulle adozioni anche per gay e single».

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