Cronache

Corpo della madre nel fiume "Benno vittima di raptus"

Il cadavere trovato nell'Adige. In passato il 30enne ricoverato in psichiatria. Domani l'interrogatorio

Corpo della madre nel fiume "Benno vittima di raptus"

Il fiume Adige si è «abbassato». Sono bastati 30 cemntimetri di acqua in meno per restituire ciò che finora non era ancora stato ritrovato: il corpo di Laura Perselli, la mamma di Benno Neumair, il trentenne di Bolzano in carcere con l'accusa di aver ucciso lei e suo padre, Peter, il cui cadavere però non è ancora ricomparso. Marito e moglie erano scomparsi misteriosamente da casa il 4 gennaio e i sospetti erano caduti subito sul figlio Benno che, all'inizio di questa brutta storia, non si preoccupò neppure di denunciare subito la scomparsa dei genitori. A farlo fu invece la sorella che vive all'estero e che, preoccupata dall'impossibilità di mettersi in contatto con la madre e il padre, allertò per prima le forze dell'ordine. Indagini durate settimane con sviluppi sempre più sfavorevoli a Benno: tracce di sangue; telefonino spento; abiti lavati la sera della scomparsa dei coniugi Neumair; vari passaggi in auto ripresi dalle telecamere proprio nell'area in cui si erano concentrate le ricerche; una bottiglia di acqua ossigenata per pulire l'auto di famiglia. E poi le testimonianze dei vicini e dei parenti che hanno confermato il rapporto «problematico» tra genitori e figlio. Un ragazzo col culto per il fisico perfetto, forse una sorta di compensazione per una serie di fallimenti professionali. Doveva laurearsi in Matematica, invece poi ripiegò su Scienze motorie. Materia che insegnava in una scuola, dove però pare non fossero particolarmente contenti di lui. Un mix di disagi - compreso un passato di dipendenza da sostanze dopanti - che gli procuravano scatti di violenza (in un'occasione avrebbe minacciato con un coltello genitori e sorella) a momenti di depressione. Comportamenti borderline che avrebbero determinato anche un ricovero in una clinica psichiatrica in Germania. E proprio in uno di questi raptus - secondo l'accusa (che però non esclude un «piano omicidiario premeditato») - Brenno avrebbe ucciso i genitori facendo poi sparire i loro corpi. Ora almeno quello della madre è finalmente apparso. Intanto per Benno, che la scorsa settimana si è costituito senza però confessare il duplice delitto, restano le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Ieri, dopo l'avvistamento dei resti di Laura Perselli, 68 anni, insegnante in pensione (così come il marito Peter, 63 anni), i carabinieri hanno recintato l'intera zona e bloccato gli accessi al ponte sull'Adige. La svolta nella ricerca è stata possibile grazie all'«abbassamento» del fiume: la società idroelettrica altoatesina Alperia ha infatti ridotto il flusso della corrente verso le dighe determinando una riduzione di 30 centimetri rispetto alla normale altezza dell'acqua. Manovra che ha permesso una maggiore visibilità del letto del fiume e quindi la scoperta del corpo.

Domani Benno Neumair, dopo aver fatto scena muta davanti al gip, dovrebbe rispondere alle domande del pubblico ministero. Il suo avvocato assicura: «Ha un carattere forte.

Anche se è provato moralmente perché non si spiega come mai non si siano trovati i genitori».

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