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Corsa degli statali a quota 100: Roma prima

Nella Capitale il record di domande. Attenti alle finestre differenziate per categoria

Corsa degli statali a quota 100: Roma prima

Roma in testa, poi Napoli e Milano. La capitale è prima per numero di domande arrivate all'Inps per la «Quota 100» varata ieri. Un successo, considerate le 73.805 domande già presentate in tutta Italia fino a ieri pomeriggio da chi ha deciso di cogliere l'attimo e aderire a una misura che sarà in vigore solo per il prossimo triennio. Finora 25.492 sono le domande arrivate dai lavoratori dipendenti, e 28.057 quelle presentate dagli statali. Circa un terzo dei richiedenti, inoltre, ha tra 62 e 63 anni di età. E gran parte di quanti aspirano ad andare in pensione in anticipo grazie alla quota 100 sono uomini: ben 53.669, contro 20.136 donne. I dubbi sulla nuova misura hanno spinto infine molti a far domanda tramite caf e patronati (67.003), e soltanto 6.802 «coraggiosi» si sono cimentati in proprio nell'impresa di armarsi di pin, spid e carta nazionale servizi per fare richiesta online sul sito dell'Inps

Il requisito di base - dal quale deriva il nome della misura - per questa pensione anticipata è un'età minima per il lavoratore di 62 anni, con almeno 38 anni di contributi versati. I due paletti fanno sì che non è detto che basti raggiungere la «quota 100» per poter andare in pensione: oltre al dato anagrafico va infatti rispettato anche il requisito contributivo minimo, altrimenti tocca aspettare. I contributi, comunque, per gli iscritti a più gestioni previdenziali, possono essere cumulati. Mentre non si può cumulare alla pensione anticipata il reddito da lavoro: per quello bisogna attendere di avere i requisiti per la pensione di vecchiaia.

I primi aventi diritto sono quanti, nel settore privato, hanno maturato i requisiti per quota 100 già lo scorso 31 dicembre: per loro, la decorrenza della pensione scatta dal primo aprile del 2019. Tolti i primi per i quali vale il primo aprile come finestra - ossia il periodo di slittamento dal momento del raggiungimento dei requisiti a quello in cui si percepisce l'assegno - fissa, per gli altri dipendenti del settore privato c'è una «finestra» mobile: questi vedranno decorrere il proprio assegno tre mesi dopo aver maturato i propri requisiti di età anagrafica e anni di contributi versati. La seconda finestra è quella per gli statali. Che, una volta raggiunta «quota 100» dovranno aspettare ben sei mesi prima di incassare il primo assegno della propria pensione anticipata. Finestra fissa, invece, per quanti, nel pubblico, hanno già tutti i requisiti dal 31 dicembre: per loro la prima data utile per la pensione è il primo agosto. L'ultima finestra prevista dal decreto convertito ieri è infine quella per i dipendenti del comparto scuola, che per uscire dal lavoro avranno tutti una data fissa, e una volta raggiunti i requisiti dovranno aspettare la «finestra unica di uscita», fissata al primo settembre successivo.

Inoltre, statali e dipendenti del comparto scuola dovranno presentare la domanda di collocamento a riposo alla propria amministrazione con un preavviso di sei mesi.

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