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Così Casaleggio controlla i parlamentari del M5S

Tancredi Turco, ex deputato M5S uscito a gennaio 2015, svela come Casaleggio controllasse i parlamentari pentastellati

Così Casaleggio controlla i parlamentari del M5S

"A un certo punto, a settembre 2014, venimmo a sapere che la Casaleggio Associati non solo aveva avuto informazioni sui nostri server di posta elettronica, ma capimmo pure che qualcuno da lì aveva potenzialmente accesso al nostro sistema di archiviazione e comunicazione interno, dove si depositano documenti. Ne discutemmo anche in assemblea, di questo fatto. Io, come altri, non feci una denuncia solo per il bene del Movimento. Ma la cosa diede fastidio, si fa per dire, a tanti". A parlare, in una intervista al Foglio, è Tancredi Turco, ex deputato M5S uscito a gennaio 2015. Che svela come Casaleggio controllasse i parlamentari pentastellati.

Il Pd in prima linea contro i 5 Stelle. Il vicesegretario, Lorenzo Guerini, attacca: "Che Casaleggio fosse il vero, oscuro e nascosto capo del M5S era già chiaro, ma è davvero inquietante leggere che spia i suoi parlamentari. La 'Spectrè al confronto sembra un'associazione di dilettanti. Questa è una brutta idea di democrazia. Mentre noi siamo in mezzo alle persone a scegliere i candidati, lui mette in piedi sistemi per il controllo totale degli eletti del Movimento. Se la vicenda venisse confermata, sarebbe una cosa gravissima, tale da mettere a repentaglio i principi democratici. Per di più con i soldi dei gruppi parlamentari, cioè dei cittadini". Il Partito Democratico tira in ballo anche la sicurezza delle istituzioni parlamentari. La vicepresidente della Camera, Marina Sereni, osserva: "Se le notizie riportate oggi da 'Il Fogliò dovessero risultare vere saremmo di fronte ad un fatto davvero di gravità eccezionale. Poichè si citano, oltre alle testimonianze di singoli deputati, documenti e mail che attesterebbero la violazione da parte della Casaleggio associati del server del gruppo parlamentare M5S ritengo sia opportuno un approfondimento ed un chiarimento, in primo luogo nell'interesse dei colleghi pentastellati e a difesa dell'Istituzione Parlamentare. I gruppi sono soggetti essenziali nel lavoro della Camera - osserva - i deputati vi aderiscono volontariamente per poter meglio esplicare la loro attività. Per questo non possiamo dimenticare la Costituzione e le leggi che riconoscono ad ogni cittadino la inviolabilità delle comunicazioni personali e ad ogni parlamentare il diritto-dovere di esercitare liberamente e secondo coscienza il proprio mandato di rappresentante della Nazione". Anche il dem Ernesto Carbone attacca da twitter: "Casaleggio che spia i suoi parlamentari, un gulag online pagato coi soldi dei contribuenti, democrazia nella rete del guru #M5Spy". Il capogruppo Pd Ettore Rosato chiede alla "presidenza della Camera di fare luce" su quello che definisce un "watergate grillino". Molti senatori Dem incalzano dai social lanciando l'hastagh #M5Spy. Stefano Esposito scrive: "Parlamentari M5S controllati e spiati dalla Casaleggio associati? Organi parlamentari e magistratura indaghino #M5Spy". Camilla Fabbri aggiunge: "Spiano i parlamentari e poi danno lezioni di democrazia e partecipazione #coerenzaacinquestelle #M5Spy". E ancora, Magda Zanoni: "Il controllo di Casaleggio non risparmia le mail personali dei parlamentari M5S. #casaleggiotivede #M5Spy"; Mauro Del Barba conclude: "E insomma ancora una volta abbiamo le prove della grande dittatura interna ai 5 stelle. E' inquietante.

#Spy5s".

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