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Così parenti e amici in Occidente pagano il viaggio ai disperati

Chi è già scappato invia soldi per aiutare i migranti: da 6 a 10mila dollari per traversata E gli schiavisti si evolvono: versamenti sulla fiducia, carte prepagate e perfino Poste Pay

I soldi arrivano pure dagli Stati Uniti, da parenti e amici che vivono in Europa, in Italia e finanziano le tappe del viaggio dei migranti verso un Eldorado occidentale che non c'è più.

Il problema è che il fenomeno sta assumendo le dimensioni di un'«invasione». E chi si imbarca nell'avventura tira fuori dai 6mila a 10mila dollari a testa per arrivare fino alle nostre coste dall'Africa nera o dal Medio Oirente. Un gruzzolo non indifferente per profughi che fuggono dalla guerra o dalla povertà. Soldi che fruttano profitti miliardari ai trafficanti e «spesso finanziano il terrorismo» secondo la coordinatrice anti-tratta Ue, Myria Vassiliadou.

E se alla tappa libica i migranti hanno finito il denaro vengono frustati per fare sentire le urla delle vittime ai parenti via cellulare con l'obiettivo di spillare più denaro. I versamenti, sempre in anticipo, avvengono attraverso il sistema hawala, le reti di pagamento sulla fiducia, che ti permette di versare il saldo di 1500 dollari per il barcone a Milano e farlo ritirare dagli scafisti in Sudan. Lo stesso sistema che veniva utilizzato dai pirati somali per riciclare il denaro sporco dei riscatti. Però gli schiavisti moderni si sono evoluti pure con le carte di credito pre pagate. Kerebel Gutama Nahome è il quindicesimo arresto dell'operazione di polizia Glauco II, che ha sgominato la cellula siciliana dei trafficanti dalla Libia. L'eritreo faceva l'autista dei clandestini in fuga dai centri di accoglienza dell'isola ed il cassiere con una semplice carta Poste Pay. Le tratte del viaggio vengono finanziate addirittura dagli Usa. Ghermay Ermias uno dei boss del traffico in Libia ha ricevuto una telefonata intercettata da Gerensea un etiope, che vive negli Stati Uniti «per chiedere di un ragazzo, Efram Melake, che si dovrebbe trovare con loro in Libia, per cui ha inviato in Sudan la somma di 2300 dollari, 1800 per la traversata del mare e 500 per l'alloggio». Il ragazzo che doveva imbarcarsi verso l'Italia è il nipote di Gerensea. La prima parte terrestre del viaggio per raggiungere dall'Africa orientale la Libia, via Sudan, è la più costosa e può arrivare a 5mila dollari. L'esborso è solitamente coperto dalle famiglie di origine o da quelle in Europa.

L'aspetto più incredibile è che i versamenti per finanziare le tappe vengono minuziosamente registrati con dei codici del sistema hawala per ritirare i soldi. Nelle intercettazione i trafficanti parlano della contabilità del denaro versato dai parenti per i migranti indicando il codice «40 Berhe Kiflu» seguito dalla cifra 600, probabilmente i dollari inviati, oppure «8 Sham Bereket 1850» e così via.

Il costo del viaggio e relativo finanziamento varia notevolmente a seconda della meta finale, il numero di soste, il vitto, l'alloggio ed in alcuni casi l'acquisto di vestiti o telefoni cellulari. I trafficanti si occupano anche di comprare il biglietto del treno, pullman ed accompagnare i clandestini in stazione, una volta che parenti o amici hanno fatto pervenire il dovuto. Per arrivare dalla Sicilia a Milano o Roma il costo è di 150-200 euro. Per altre destinazioni come l'Inghilterra, l'Olanda o il Nord Europa i finanziatori devono versare fino a 1100-1500 euro.

Molti migranti, soprattutto africani ed egiziani, finiscono ben presto le risorse. In Libia vengono impiegati come schiavi, compresi i bambini, in lavori di fatica. Se non basta li frustano facendo sentire le urla ai parenti via cellulare. Alcune ragazze sono state violentate per ottenere il pagamento della tratta. Un siriano giunto da poco in Italia ha filmato con il telefonino le frustate. Le famiglie siriane sono solitamente più «ricche» degli altri migranti, che magari fuggono da Paesi dove non c'è la guerra, ma per motivazioni economiche.

A Ragusa hanno scoperto che i profughi siriani abbienti pagavano 8500 dollari, con uno sconto minori, per attraversare il Mediterraneo in prima classe a bordo di uno yacht turco. Li hanno sorpresi a Pozzallo a causa di un guasto al motore. A bordo c'erano 93 siriani e palestinesi oltre a 23 bambini.

Durante il tragitto si erano fatti pure i selfie con i cellulari.

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