Cronache

Costretti a telefonare alla tv: "Siamo nel garage, salvateci"

Trenta persone, con anziani e bimbi, bloccate da giorni in un box a Teramo chiamano «L'aria che tira»

Costretti a telefonare alla tv: "Siamo nel garage, salvateci"

Capita anche questo: sono in trenta, compresi anziani e bambini, chiusi in un garage da giorni al freddo, senza corrente elettrica, senza gasolio, bloccati dalla neve. E chiamano una trasmissione televisiva per invocare soccorsi. È successo ieri mattina quando, in diretta nel programma L'aria che tira su La7, Myrta Merlino ha ricevuto una telefonata da un uomo, Vincenzo Ventili, che chiamava da una piccola frazione, Senarica di Crognaleto, in provincia di Teramo. L'uomo è riuscito a entrare in contatto attraverso Skype, chiuso nell'abitacolo della sua auto. Ventili chiedeva alla conduttrice di contattare qualcuno che li potesse raggiungere, rifocillare e liberare. Insomma, non ottenendo risposta dalle forze della Protezione civile, impegnati a onor del vero su molti fronti in questi giorni tra mille difficoltà, a Senarica non hanno trovato di meglio che rivolgersi a un volto noto della televisione.

«Incredibile ma vero - commenta la conduttrice de L'aria che tira, programma de La7 che tutti i giorni affronta i problemi dei cittadini - La cosa che ci ha lasciato sorpresi è che per gli abitanti di Senarica è stato più semplice raggiungere noi che le forze dell'ordine. Dopo aver ricevuto la richiesta, la redazione, mentre ero in diretta, ha contattato la protezione civile che ci ha assicurato che sarebbero intervenuti. Peccato però che, a fine trasmissione, quando lo abbiamo ricontattato, Vincenzo ci abbia detto che nessuno si era fatto ancora vivo». Nel pomeriggio, poi, gli uomini della Protezione civile hanno fatto sapere di aver preso in carico il problema e hanno assicurato che avrebbero cercato di raggiungere al più presto le persone isolate.

Insomma, in certi casi la televisione si sostituisce allo Stato. «In effetti noi riceviamo molte segnalazioni. Anche ieri mattina, prima che chiamasse il signor Ventili, eravamo stati sommersi di richieste sul nostro sito Facebook: ci scrivevano da piccoli paesi per segnalare disservizi, assenza di corrente elettrica, mancanza di aiuto. E, tutto questo, mentre seguivamo con il cuore in gola la tragedia dell'hotel di Rigopiano spazzato via dalla valanga. Mi veniva quasi da piangere».

Certo in una situazione così tremenda, tra terremoto e neve, non è semplice arrivare in fretta a risolvere tutte le situazioni. «Vero, però bisogna dire che le previsioni erano chiare e forse bisognava spostare per tempo tutti i mezzi possibili a disposizione. Abbiamo saputo anche di situazioni in cui le turbine sono rimaste ferme solo perché si è creato una questione di competenza burocratica».

Tra l'altro, nelle decine di programmi e televisioni che stanno seguendo il dramma dei terremotati, alcuni spettatori scelgono di rivolgersi a determinati programmi, a volti noti della televisione, quasi come se fossero degli amici. «In effetti - commenta la Merlino - spesso gli spettatori si rivolgono a me come se fossi di famiglia, mi chiamano per nome, mi fermano per strada. Si costruisce un rapporto di fiducia. Per cui viene più naturale contattare la nostra redazione rispetto a canali che trasmettono news in maniera più asettica con conduttori che sono meno riconoscibili. Io sono una napoletana verace, che parla semplice, ci metto il cuore, mi metto a disposizione e questa cosa alla lunga in televisione si sente».

L'aria che tira segue spesso casi di persone in difficoltà. «Moltissimi: ci scrivono su Facebook, mail, Twitter, da ogni parte d'Italia. Mamme che ci raccontano che devono spingere i figli disabili per ripide salite perché gli è stato tolto il servizio bus, famiglie dove si vive in cinque o sei con una pensione da 400 euro al mese. Noi ci facciamo carico delle situazioni che sappiamo di poter risolvere, cerchiamo i responsabili, gli amministratori e qualche volta abbiamo successo. Però solo in singoli casi, magari un sindaco interviene perché teme l'immagine negativa in televisione, però poi non si affronta l'intero problema. Ma ci sono anche belle sorprese come un noto attore italiano che si è messo a disposizione per pagare l'affitto a una famiglia senza casa.

Nella disperazione di questo Paese, qualche luce si vede».

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