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"Costruire ponti e tornare tra i grandi d'Europa". Ecco la ricetta dei "Conservatori e riformisti"

Parla Antonio Giordano (Fdi) organizzatore della kermesse incentrata su transizione energetica e infrastrutture: «Anche la Calabria avrà benefici»

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Costruttori di ponti. Da metafora evangelica a pratica politica. Non stiamo parlando banalmente e semplicemente della struttura che collegherà il continente alla Sicilia. O meglio non solo di quello. Parliamo dei ponti necessari per rendere l'ingresso nel futuro più efficace sia per gli italiani che per gli europei. Parola di Antonio Giordano, un passato da manager e un presente come segretario generale del partito Ecr (nonché parlamentare nelle file di Fratelli d'Italia). C'è il suo infaticabile impegno dietro l'organizzazione della tre giorni che dal primo al tre settembre ad Altafiumara (RC) vedrà tenici, politici, giornalisti, amministratori locali provenienti da numerosi Paesi europei confrontarsi su temi di stretta attualità come la transizione energetica, l'immigrazione clandestina e le prossime infrastrutture che renderanno la parte meridionale del nostro continente più attrattiva per gli investimenti.

Il tema centrale della kermesse, proposto da Giordano, è la costruzione di ponti visti in una logica ampia, quindi ponti sociali, ponti culturali, economici e fisici. Saranno presenti, oltre ai ministri Raffaele Fitto, Francesco Lollobrigida, Nello Musumeci e Marina Elvira Calderone, i sottosegretari Patrizio La Pietra, Andrea Delmastro e Wanda Ferro, il presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, e oltre 200 ospiti provenienti da tutta Europa tra cui Maximo Torero chief economist alla Fao. Durante l'evento sarà proiettato un video di saluti della Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola.

«Si parlerà soprattutto di Paesi ponte - ricorda il deputato di Fratelli d'Italia -. Quelle nazioni, cioè, che si trovano nella infelice posizione di argine a una immigrazione incontrollata». L'Europa, sostiene il Segretario generale dell'Ecr party, deve agire collegialmente e il destino di questi «Paesi ponte» deve essere il destino dell'Europa intera.

Sempre di ponte, poi, si parlerà per trovare un passaggio «morbido» tra l'agricoltura di territorio e la green economy.

E poi c'è lui: il ponte sullo Stretto. Che gli ospiti della kermesse potranno immaginare visto che Altafiumara si trova proprio a ridosso del punto più stretto del braccio di mare che separa l'isola siciliana dal continente. Del grande progetto ne parleranno, tra gli altri, il capo delegazione di Frataelli d'Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza e il ceo di Trenitalia Luigi Corradi. L'idea è quella di liberare il campo da luoghi comuni e di ricordare l'importanza strategica che questo progetto può avere per tutta l'area del nostro Meridione. «Il sistema dei traghetti - spiega Giordano - ha il limite di non poter supportare uno sviluppo economico adeguato. Basterebbe questo assunto per capire che il Ponte è necessario». E tra i luoghi comuni da confutare c'è anche quello che sia soltanto la Sicilia a venir collegata al Continente grazie al ponte. «In verità anche la Calabria otterrà una forte emancipazione grazie alla sua realizzazione - ricorda il parlamentare -.

E sarà un modo per riportare il genio italiano al centro del mondo dell'innovazione tecnologica e imprenditoriale dal quale da un po' di tempo il made in Italy latitava». PFB

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