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Il critico, il grillino e il filo Ue Sfida a tre nelle primarie Pd

I posizionamenti: Renzi cavalca l'onda anti Unione, Emiliano corteggia l'M5s e Orlando fa l'europeista

Il critico, il grillino e il filo Ue Sfida a tre nelle primarie Pd

C'è l'europeista critico, quello ortodosso e il complottista anti-Europa: con i tre candidati alle primarie (Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano), il Pd copre praticamente l'intero spettro delle correnti di pensiero che dividono la politica del vecchio continente.

Il primo non perde occasione per chiedere regole meno «stupide» e scelte più «coraggiose» alla Ue; il secondo ha marciato sabato a Roma per l'Europa («Ho voluto fortemente essere qui, alla Marcia per l'Europa. E non solo per celebrare la ricorrenza, è l'oggi che ci deve muovere. Non possiamo fermarci, assistere inermi al rischio di sgretolamento dell'Unione») e incassato la benedizione di Enrico Letta. Il terzo, per cercare di buttare addosso ad altri la colpa del dilagare della xylella in Puglia (regione che, almeno in teoria, dovrebbe governare), ha accusato la perfida Commissione europea di «lentezze» nel provvedere alle misure di contrasto. Suscitando una reazione indignata e trasversale degli europarlamentari pugliesi (da Paolo Di Castro del Pd a Raffaele Fitto del centrodestra), che gli rinfacciano le gravi inadempienze: «Emiliano è ridicolo - tuonano - le responsabilità sono tutte sue: perché la Regione non ha adempiuto all'abbattimento delle piante infette e il batterio è avanzato senza nessuna misura di contrasto? Perché la Regione Puglia ha stanziato solo 20 milioni di euro per l'emergenza fitosanitaria e non ha previsto misure per i territori colpiti? E perché i progetti di ricerca sono partiti con oltre un anno di ritardo?».

Matteo Renzi, che dai tempi di Palazzo Chigi ha ingaggiato un braccio di ferro con l'Unione sui vincoli di bilancio e che da settimane incalza il governo sulla «manovrina», ieri ha incassato un primo successo. Secondo quanto trapelato, l'esecutivo italiano sarebbe pronto a calcolare un miliardo - pari ad un terzo dell'importo chiesto dalla Commissione per correggere i conti italiani - come interventi a favore delle zone colpite dal terremoto. Scomputandoli quindi dal conto della manovra correttiva, e rendendola assai più leggera. Ora certo occorrerà vedere come l'iniziativa verrà presa a Bruxelles, ma costituisce in ogni caso una affermazione della linea renziana nel governo, e un successo dei suoi altolà all'aumento delle accise ipotizzato dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. E Paolo Gentiloni è in piena sintonia con il suo predecessore: «I vincoli europei non sono intoccabili», avverte il premier. Dal canto suo, Renzi omaggia la gestione dell'anniversario dei Trattati: «Organizzazione perfetta, anche dal punto di vista dell'ordine pubblico e i miei più affettuosi complimenti a Gentiloni e Minniti».

Intanto il congresso Pd prosegue, in molti circoli in giro per l'Italia si è già votato e Renzi finora fa il pieno degli iscritti, ben oltre la soglia del 50%: 67,5% contro il 26,1% di Orlando e il 6% di Emiliano. Era prevedibile che il segretario uscente fosse in testa, ma la misura è superiore alle attese. E soprattutto a colpire è il consenso che l'ex presidente del Consiglio raccoglie nelle zone «rosse» (vedi il caso della mitica sezione della Bolognina, dove ha vinto) e nelle zone operaie, circoli di fabbrica inclusi: a Mirafiori, Renzi ha incassato il 76% dei consensi degli iscritti, contro il 17% di Orlando e il 7% di Emiliano. Trend analoghi anche al Sud, a Pomigliano. Insomma, il grosso dei voti della sinistra classica per ora va più verso Renzi che verso Orlando, che se ne era fatto paladino, in rappresentanza della vecchia Ditta disertata dai fuoriusciti Bersani e D'Alema. Sulle cifre però è polemica: la mozione Orlando fornisce percentuali nazionali diverse (Renzi al 62%, Orlando al 33% e Emiliano al 4%) e lamenta un calo della partecipazione degli iscritti. Replica Renzi: «Per il momento la partecipazione degli iscritti è ottima, superiore in percentuale a quella del 2013 nonostante stavolta abbiamo scelto di non consentire di iscriversi all'ultimo minuto per evitare caos come in passato.

La nostra mozione sta andando molto bene anche tra gli iscritti, ma c'è ancora da lavorare: vorrei però dire grazie a tutti perché i primi dati sono superiori alle più rosee previsioni».

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