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La croce che copre il disastro scuola

Depistaggio sui veri problemi, dai crolli al record di supplenti

La croce che copre il disastro scuola

Si riapre il dibattito sul crocifisso che ancora una volta viene, impropriamente, usato come arma di distrazione di massa. Di fronte al disastro dell'Istruzione Pubblica il ministro grillino appena insediato a viale Trastevere, Lorenzo Fioramonti, rivendica la laicità della scuola e si dice contrario all'esposizione della croce nella aule scolastiche dimostrando così di ignorare (o forse di voler ignorare) il confronto che si è consumato negli ultimi vent'anni sulla questione della presenza di simboli religiosi negli uffici pubblici ed in particolare negli edifici scolastici.

Ignora o dimentica la sentenza del Consiglio di Stato del 2006 e quella della Corte Europea dei diritti dell'uomo del 2011. Ignora o semplicemente è indifferente rispetto al parere espresso, nel corso di questa infinita disputa, da Natalia Ginzburg sull'Unità: «Il crocifisso non genera discriminazione e ci rappresenta tutti perché è il simbolo del dolore umano». Dal punto di vista legale e burocratico poi la querelle venne risolta dal Consiglio di Stato dopo che la Corte Costituzionale si era dichiarata non competente in materia. I giudici amministrativi respinsero il ricorso di una cittadina finlandese che chiedeva di togliere la croce dall'aula scolastica della scuola frequentata dalla figlia perché, era scritto nella sentenza il crocifisso «è un simbolo idoneo ad esprimere l'elevato fondamento dei valori civili» come la tolleranza «che sono i valori che delineano la laicità nell'attuale ordinamento dello Stato». E nel 2011 la Corte di Strasburgo ha ribadito che «la presenza di questo simbolo in classe non lede alcun diritto».

Infine Fioramonti sembra ignorare anche che nel 2000 il ministro dell'Istruzione, Luigi Berlinguer introdusse l'autonomia lasciando ai dirigenti scolastici la libertà di decidere. Di fronte ai settanta episodi di crollo registrati in meno di un anno nelle scuole italiane con 17 persone ferite.

Di fronte al fatto che soltanto la metà degli asili nido ha giochi e arredi a norma e tenendo pure conto del fatto che negli ultimi dieci anni il precariato nella scuola è raddoppiato raggiungendo quest'anno il record di 205mila supplenti e pure che molti alunni disabili non hanno l' insegnate di sostegno in continuità si può ragionevolmente ritenere che il ministro Fioramonti abbia altre cose di cui occuparsi.

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