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La crociata anti-bufale di Boldrini: "Gli studenti imparino a cacciarle"

La terza carica dello Stato attacca gli haters: "Stanno battendo in ritirata". E vuole andare nelle scuole per insegnare ai ragazzi a distinguere il vero dal falso

La crociata anti-bufale di Boldrini: "Gli studenti imparino a cacciarle"

Pur in scadenza di legislatura, Laura Boldrini non rinuncia a una delle crociate che negli ultimi anni hanno assunto sempre più peso nella sua agenda politica: quella combattuta contro le fake news e gli hater sul web.

La presidente della Camera presenterà infatti domani al liceo Visconti di Roma, insieme al ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli il progetto #BastaBufale, rivolto ai ragazzi delle scuole. In un'intervista a Repubblica, la terza carica dello Stato spiega quali sono le proprie intenzioni in materia.

L'obiettivo è istruire generazioni di "cacciatori di bufale" formati a riconoscere le notizie vere e quelle false, andando alle fonti e sapendo consultare gli esperti. "In Rete c'è tutto. Opportunità straordinarie e bande di sciacalli. Ma la cosa grave è che buona parte degli utenti fatica a riconoscere il vero dal falso. Gli studenti, ad esempio. Bravissimi a navigare, ma come ha dimostrato una ricerca dell'universtà di Stanford spesso incapaci di distinguere una notizia da una pubblicità", spiega la Boldrini.

In collaborazione con alcuni debunker fra i più famosi, è stato stilato un ormai famoso decalogo anti-bufale a cui le linee guida del progetto dovrebbero attenersi. La presidente di Montecitorio, che in passato è stata spesso oggetto di attacchi mirati sul web, assicura che non vuole farne una questione personale ma non per questo è meno determinata: "Gli hater sono in ritirata, hanno capito che rischiano grosso. Da leoni da tastiera si sono trasformati in conigli in fuga.

Lo scopo è che i ragazzi imparino a difendersi da soli: bisogna verificare le fonti, l'identità di chi pubblica una notizia, chiedere aiuto agli esperti, imparare a riconoscere gli odiatori e i provocatori seriali, spiegare ai ragazzi che i loro clic e like hanno un valore".

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