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Crociata rossa contro Rocca per le cliniche nel Lazio

Gli attacchi del "Domani" e di "Repubblica" e le mire di De Benedetti ed Elkann sul settore sanità

Crociata rossa contro Rocca per le cliniche nel Lazio

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Si scrive De Angelis, ma si può leggere anche Rocca. Come nella prima pagina di fuoco cannoneggiata dal Domani, il giovane quotidiano corsaro fondato da Carlo De Benedetti. Ieri il giornale impallinava Marcello De Angelis che resta al suo posto, e subito sotto Francesco Rocca, con un titolo che è una gomitata in faccia: «il Governatore inesistente che aiuta solo gli Angelucci».

Le disquisizioni sulla strage di Bologna in quel pezzo restano sullo sfondo, c'è invece tutta una cascata di nomi che hanno a che fare con la sanità della Regione Lazio, orchestrata direttamente dal presidente e assessore Rocca.

Insomma, come spesso capita dietro una partita, più che legittima perché De Angelis avrebbe fatto bene a tacere, se ne intravede un'altra e si intuisce il tentativo di farsi spazio nel mondo della salute che De Benedetti condivide con gli Elkann, oggi editori della corazzata della sinistra italiana, la Repubblica, a sua volta per niente tenera con il duo Rocca - De Angelis.

La grande novità del 2022 è proprio l'ingresso della Exor nella sanità. E non con qualche carotaggio qua e là, ma con il massiccio investimento di un miliardo circa, spalmato fra Italia e Francia.

In Francia John Elkann ha puntato su Lione e sul prestigioso istituto Mérieux, di cui ha acquisito circa il 10 per cento, in Italia la cassaforte degli eredi della dinastia Agnelli è entrata nel gruppo Lifenet Healthcare, fondato qualche anno fa da uno dei più accreditati manager dell'universo delle cliniche private, Nicola Bedin, ex numero uno di un colosso privato come il San Donato e del San Raffaele. Ora, attraverso un aumento di capitale da 67 milioni, Exor ha il 44,7 per cento di Lifenet Healthcare.

Lo scalpitante impero di Bedin ha circa 1.500 dipendenti, una decina di strutture in tutta Italia e ha messo la freccia in corsia di sorpasso. Nei mesi scorsi fra i gioielli della corona è arrivata la Casa di cura Città di Aprilia, una struttura creata dalla famiglia Sirri e oggi ospedale privato accreditato con il Sistema sanitario nazionale, dotato di un pronto soccorso con trentamila accessi l'anno.

Insomma, gli Elkann hanno un piede anche alle porte di Roma e oltre alla Città di Aprilia c'è anche l'Ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale che ha 200 posti letto e un organico di 360 persone, fra medici, infermieri, personale amministrativo.

«Dopo il lusso - ha spiegato Elkann riassumendo la sua filosofia - l'obiettivo è ora la sanità».

Gli Elkann corrono e anche De Benedetti non resta con le mani in mano. Kos, costola di Cir nata nel 2002, è leader in quel settore che si chiama long-term care e dunque nelle residenze per anziani, ma anche nella riabilitazione funzionale e psichiatrica. Se si guarda sulla mappa, si trovano 159 strutture di Kos, in particolare al Nord e al Centro, ma pure in Germania. Non basta, perché anche De Benedetti continua a perfezionare nuovi business, esplorando aree in forte espansione. Ecco così le partecipazioni in società mirate, come la più recente in Twh Hypertension 3 dove nel portafoglio di De Benedetti c'è una quota strategica del 24 per cento.

Si potrebbe proseguire a lungo fra start up e innovazioni. Di fatto il risiko in corso, con importanti iniezioni di capitali, tocca consolidati equilibri anche nel Lazio di Francesco Rocca, improvvisamente entrato nel mirino del Domani.

C'è molta politica in questo e c'è evidentemente anche un interesse più prosaico.

Così si parte dal massacro di Bologna e si finisce in corsia, fra degenti, delibere e strategie dei grandi gruppi, come appunto gli Angelucci, prossimi editori del Giornale, sulla piazza della sanità pubblica della capitale da quarant'anni.

«L'inesistente» Rocca in realtà ha chiamato a raccolta un po' tutti i big del settore, per provare a decongestionare gli ospedali e in particolare quei gironi infernali che spesso sono i pronto soccorso.

Ecco quindi l'atto che assegna in quella direzione stretta dall'emergenza 23 milioni per prenotare stanze nelle strutture private convenzionate e togliere i malati dall'indecenza di barelle, sedie e pavimenti. Un piccolo terremoto. È presto per giudicare, ma c'è chi legge i numeri come un atto di scuderia. E dà fuoco alle polveri.

Dal 2 agosto siamo sempre più lontani, ma siamo più vicini ai promettenti affari.

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