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D'Alema rovina la festa al Pd e apre il fuoco sul referendum

La Festa si chiama dell'Unità ma il Pd l'unità l'ha persa da un pezzo

D'Alema rovina la festa al Pd e apre il fuoco sul referendum

Roma - La Festa si chiama dell'Unità ma il Pd l'unità l'ha persa da un pezzo.

Ieri ha preso il via a Catania la Festa Nazionale dell'Unità che ha come tema «L'Italia che dice sì». Ovvero Sì al referendum costituzionale e soprattutto Sì a Matteo Renzi, alla sua leadership, al suo governo. Peccato che domani mattina piomberà a Villa Bellini, sede della kermesse, il guastafeste Massimo D'Alema che per il 5 settembre ha già dato appuntamento a Roma a tutto il «centrosinistra per il No» al referendum con lo slogan «No, non così» che tradotto vuole dire no ai diktat di Renzi.

E così dopo la sfibrante e corrosiva polemica con l'Anpi alla Festa dell'Unità non si potrà fare a meno di ignorare neppure per un giorno che dentro il Pd c'è un problema enorme sulla riforma del Senato e anche sull'Italicum.

Certo ufficialmente l'ex ministro degli Esteri andrà per confrontarsi con l'attuale titolare della Farnesina, Paolo Gentiloni, su un argomento neutro: «Le sfide della sinistra nel disordine mondiale».

Però visto che il disordine o meglio ancora il caos regna prima di tutto in casa Pd sarà difficile evitare che l'ex premier ribadisca quello che pensa della nuova architettura delle istituzioni firmata Maria Elena Boschi. «Questa riforma non è un tentativo di semplificare le decisioni ma un pasticcio - ha ribadito in diverse occasioni D'Alema -. Dà luogo a un Senato di serie B che non si capisce come potrà svolgere il suo ruolo». D'Alema dunque si è assunto la missione di salvare l'Italia da tale pasticcio riuscendo a radunare sotto il cappello del No al referendum un nutrito gruppo di democratici pronti a brindare alla vittoria del No e soprattutto all'inevitabile indebolimento del premier. Così tanti da dover spostare l'incontro del 5 in una sala più grande di quella prevista in un primo momento.

Un confronto sulle riforme tra Anna Finocchiaro, favorevole, e Gustavo Zagrebelsky, contrario, è stato fissato anche durante la festa dell'Unità a Reggio Emilia per l'8 settembre, forse nella speranza di raggiungere un armistizio.

Peccato che il capitano Kirk arrivi come ospite alla Festa a Bologna soltanto il 16 settembre avrebbe potuto spiegare a Renzi come era riuscito a mettersi d'accordo con Mister Spock.

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