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Caso De Luca, la giudice e il marito: "Finito, è andata come previsto"

La chiamata del magistrato durante la camera di consiglio al marito che poi invia un messaggio allo staff di De Luca per anticipare l'esito, chiedendo una nomina in cambio

Caso De Luca, la giudice e il marito: "Finito, è andata come previsto"

Che un giudice anticipi una sentenza è assurdo. Che lo faccia alzando la cornetta del telefono dalla camera di consiglio, forse, ancora di più. Se poi dall'altra parte del telefono c'è il marito che, secondo le indagini, poi informa lo staff del governatore della Campania Vincenzo De Luca, la vicenda da grottesca diventa anche politicamente scottante. Se non penalmente rilevante.

È il 17 luglio scorso quando il giudice Anna Scognamiglio, ancora in camera di consiglio per decidere sul ricorso di De Luca contro la legge Severino, fa una chiamata al marito Guglielmo Manna. "Abbiamo finito - si sente dalle intercettazioni pubblicate oggi da ilCorriere - è fatta". Il marito non si scompone: "Credi di essere intelligente solo tu, e invece anche io sono furbo". Poi, secondo gli inquirenti, l'uomo invia un messaggio allo staff di De Luca, alla guida del capo di segreteria Carmelo Mastursi: "È andata come previsto".

Secondo la procura di Roma, sarebbe questa la prova della corruzione, dello scambio di favori tra la segreteria di De Luca e la famiglia del giudice Scognamiglio. In cambio del giudizio favorevole del Tribunale di Napoli, infatti, il marito del magistrato avrebbe chiesto una "nomina pesante" nell'ambito della sanità. Ed è proprio per questo scambio di favori che De Luca è finito nel registro degli indagati, accusato di non averlo ostacolato. Il verdetto del Tribunale, infatti, sarebbe stato pubblicato solo il 22 luglio, alcuni giorno dopo il fatidico sms.

L'inchiesta ha le sue "prove regina" nelle chiamate intercorse tra la giudice e suo marito. Intercettazioni che proverebbero come i due fossero concordi nel favorire il governatore così da ottenere la nomina nella sanità. Tanto che qualche giorno prima della decisione del Tribunale, Guglielmo Manna cerca di ottenere un appuntamento con Carmelo Mastursi. Quello che i pm dovranno dimostrate è che il giudice Scognamiglio fosse a conoscenza di quanto stava tramando il marito. Lei nega, ma le registrazioni dei tabulati telefonici hanno spinto i magistrati ad andare a fondo. Quello che si evince dalle telefonate è che lei tenesse il marito iinformato passo passo di quanto stava accadendo in quel giudizio così importante.

Manna e Scognamiglio non sembrano sospettare di essere intercettati. Lui, il 2 agosto, le confida di essere stato convocato in Regione ed è convinto di ottenere quanto promesso. "Io sto a Ponza, sono stato chiamato", dice Manna. "Domani?", risponde la moglie. "Si, in Regione, Ora vedi sto partendo". "Se dovesse essere quello - dice la giudice - te ne vai in ferie e parti. Speriamo bene." La discussione poi si sposta sulla tipoligia di incarico che avrebbe potuto ricevere. "Dovrebbe essere Napoli 1 - dice Manna - Non go chiesto Napoli, ma Avellino, Casera e Benevento". e il giorno dopo, finito il colloquio, Manna è quasi certo di ottenere quanto richiesto: "Sono stato segnato su una specie di bloc notes".

La giudice Sognamiglio nega ogni coinvolgimento, facendo forza su quell'istanza di separazione dal marito avanzata qualche anno fa, ma mai finita in divorzio. Di contatti diretti tra lei e il governatore De Luca non sembrano essercene al momento, anche se la procura sta cercando di ricostruire tutti passaggi che hanno portato alla sentenza che aveva ridato a De Luca la piena legittimità a governare la Campania.

Una storia di telefonate, messaggi, giudici e nomine nella sanità.

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