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De Luca pronto a lasciare il Pd renziano. Con "Campania libera" cerca voti centristi

Fra i finanziatori del movimento del presidente, "Campania libera", l'ex berlusconiano Lettieri

De Luca pronto a lasciare il Pd renziano. Con "Campania libera" cerca voti centristi

Napoli - Vincenzo De Luca accelera l'exit strategy dal Pd. Matteo Renzi picchia duro sul partito in Campania. Sale la tensione tra l'ex premier e il presidente della Regione Campania. Nell'intervista a Repubblica il segretario del Pd ha archiviato il fenomeno De Luca, liquidando come «figlia del notabilato» la classe dirigente locale. Una bocciatura in piena regola per il governatore campano: se il treno renziano prova a ripartire, la macchina di Vincenzo De Luca nel Pd sembra ferma al 4 dicembre. Renzi cerca in Campania un nuovo interlocutore per ricostruire un partito tramortito dalla sconfitta al referendum. Il presidente campano accetta la sfida e rilancia co il nuovo movimento politico «Campania Libera» per sventrare dall'interno quel che resta del renzismo al Sud. Un'operazione che ieri ha mosso i primi passi: ad Afragola, nel cuore della provincia napoletana, al teatro Gelsomino, De Luca ha tenuto a battesimo il movimento.

Il presidente della Regione ha deciso di aprire il fuoco sul Pd nello stesso giorno e alla stessa ora in cui il partito riuniva a Napoli la direzione provinciale per analizzare il voto referendario. Un segnale inequivocabile da parte di De Luca: l'ex sindaco di Salerno vuole gettare le basi per un percorso politico autonomo. Chi saranno i compagni di viaggio? Una decina di consiglieri regionali, tutti di stretta fede deluchiana, ha sposato, per ora, il progetto di Campania Libera. Un ruolo di primo piano è stato affidato a Giovanni Palladino, ex montiano, eletto in Parlamento con Scelta civica. A Napoli c'è anche un ex berlusconiano come Gianni Lettieri: l'imprenditore napoletano dovrebbe essere il finanziatore dell'operazione politica.

La prospettiva del movimento deluchiano è di creare una componente autonoma nel Pd ma di arrivare all'appuntamento delle Politiche con una propria identità. Una lista che raccolga tutte le esperienze civiche tra cui Ala di Denis Verdini. Renzi o non Renzi, De Luca sa bene di non aver lunga vita nel Pd: l'ultima spiaggia (magari per garantire una sedia in Parlamento al figlio Piero) è di riciclarsi in un listone di moderati. Il Pd sotto il fuoco incrociato di De Luca e Bassolino: l'ex sindaco di Napoli dalla direzione Pd attacca: «Il 40% delle Europee ha dato alla testa a Renzi».

In Campania, il segretario del Pd pare abbia già scelto l'uomo cui affidare la rifondazione del partito: Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano, fidatissimo di Maria Elena Boschi, è già pronto ad entrare nella nuova segreteria nazionale.

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