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Debito tagliato e 20 anni di aiuti Azzardo di Tsipras al tavolo Ue

Tsipras si presenterà all'Eurosummit con un nuovo progetto di negoziato, sul quale ha avuto il via libera di tutti i partiti di Atene, a eccezione di Alba dorata. Dovrebbe contenere soluzioni non troppo distanti da quelle previste dal Piano Juncker, bocciato dal referendum di domenica

Debito tagliato e 20 anni di aiuti Azzardo di Tsipras al tavolo Ue

Banche chiuse (almeno) fino a domani e autobus gratis per tutta la settimana in Grecia. Segno evidente che nessuno si aspetta grandi risultati operativi (e immediati) dall'Eurogruppo che anticiperà il Consiglio europeo straordinario, convocati per oggi a Bruxelles. E che sarà preceduto da un incontro fra i leader socialisti europei, al quale partecipa anche Matteo Renzi. Sull'appuntamento europeo, gli occhi degli Stati uniti che auspicano un'intesa fra i creditori e il governo greco: «Nell'interesse di tutti, sia europeo che statunitense», ha commentato un portavoce della Casa Bianca.

Tsipras si presenterà all'Eurosummit con un nuovo progetto di negoziato, sul quale ha avuto il via libera di tutti i partiti di Atene, a eccezione di Alba dorata. Dovrebbe contenere soluzioni non troppo distanti da quelle previste dal Piano Juncker, bocciato dal referendum di domenica. Con l'aggiunta di una rinegoziazione del debito. Formula verso la quale Angela Merkel continuerebbe ad avere un atteggiamento contrario. A poco sembrerebbe servito il vertice di ieri a Parigi con Hollande. «Tocca a Tsipras fare proposte serie», ha commentato il presidente francese. E la Merkel gli ha fatto eco: democrazia vuol dire anche rispettare le regole comuni in Europa.

Una rinegoziazione del debito (Tsipras chiede il taglio del 30% e un programma ventennale di aiuti), e magari tassi sui prestiti dimezzati, avrebbero bisogno di un voto parlamentare in Germania. E Angela non sembrerebbe propensa a tornare in Parlamento per giustificare il salvataggio della Grecia. Al contrario, la Cancelliera deve dimostrare all'elettorato tedesco che è stato Tsipras a tornare sui suoi passi, e non lei. E questo problema di «comunicazione» avrebbe occupato buona parte dell'incontro all'Eliseo con Hollande.

Di certo, il presidente francese un risultato lo avrebbe - indirettamente - raggiunto. Convincere la francese Lagarde a fare aperture di principio alla Grecia. Dopo essere stata tacciata, quale direttore del Fondo monetario, di responsabile diretta del fallimento greco: Atene non ha rimborsato la rata da 1,6 miliardi all'Fmi, la Lagarde ora si dice disponibile a riesaminare il caso greco: aiuti sì, ma solo dopo il saldo della rata.

Prima, però, Tsipras deve tornare «in bonis». Cioè, deve rimborsare il prestito ricevuto dal Fondo. Le risorse le avrebbe dovuto versare Bruxelles, ma la mancata accettazione di Atene delle proposte Juncker (domenica bocciate anche dal referendum) ha fatto venire meno i fondi necessari. Fondi che sono stati, però, raccolti da una pubblica sottoscrizione. Anzichè 1,6 miliardi di euro, la colletta globale avviata da un giovane americano ha raccolto 1,9 miliardi in 9 giorni. E proprio a proposito del referendum, l'agenzia di rating Standard and Poor's lo ha giudicato «un esercizio politico interno: si è sprecato tempo che poteva essere utilizzato per negoziare». Tant'è che si è dimesso (per agevolare la trattativa, ha detto) Yanis Varoufakis. Ed al suo posto è stato nominato il diplomatico greco che guida la delegazione di Atene al negoziato con Bruxelles, Euclid Tsakalotos.

Febbrile, poi, l'attività diplomatica avviata da Tsipras all'indomani del referendum. Ha parlato al telefono con Vladimir Putin: e lo ha fatto sapere in modo plateale. Ha sentito anche Mario Draghi, che oggi vedrà al Consiglio europeo. L'Eliseo ha smentito contatti telefonici fra il primo ministro greco e François Hollande. Mentre ha confermato i contatti telefonici fra il presidente francese e l'omologo greco, Prokopis Pavlopoulos. Telefonate sulla Grecia anche fra la Lagarde e Putin.

E il caso Atene verrà affrontato anche dal vertice dei paesi cosiddetti Brics: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa.

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