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Il destino racchiuso in un cognome. Dell'Acqua è il commissario alla siccità

Veronese, indicato dal ministro Lollobrigida ma sponsorizzato anche dai leghisti Salvini e Zaia. Oggi la prima cabina di regia

Il destino racchiuso in un cognome. Dell'Acqua è il commissario alla siccità

Nicola Dell'Acqua è il commissario straordinario per l'emergenza idrica. Ieri sera è stato nominato dal Consiglio del ministri e stamattina probabilmente parteciperà alla prima riunione operativa della Cabina di regia presieduta dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che nell'annunciarla, ha detto: «Ora piove troppo. Quindi sarà una cabina di regia anche sulla emergenza idrica» riferendosi all'alluvione che ha devastato l'Emilia Romagna.

Salvini sarà dunque affiancato da un uomo del Nord est che vanta un curriculum di tutto rispetto. Veronese, nato nel maggio del '65, Dell'Acqua è l'attuale direttore di Veneto Agricoltura, già direttore di Arpav, ma da pochi mesi è anche presidente di Anarsia, la neonata Associazione nazionale delle Agenzie regionali per lo sviluppo e l'innovazione agronomiche forestali. A suggerire il suo nome, secondo fonti di Governo, sarebbe stato il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida (Fdi), con il placet di tutti gli altri colleghi e in particolare della Lega di Salvini e di Luca Zaia, che gli aveva anche delegato, da commissario siccità del Veneto, il coordinamento della gestione di tutte le attività legate all'emergenza acqua.

Ma sono stati diversi gli incarichi che ha svolto negli anni scorsi: soggetto attuatore del completamento delle opere necessarie allo svolgimento del G8 nell'isola della Maddalena; Capo area e siti impianti per l'emergenza Rifiuti in Campania; segretario generale Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige; soggetto attuatore per le problematiche ambientali nell'isola di Lampedusa. Ora Dell'Acqua approda a Roma dove avrà il compito delicato e difficilissimo di accelerare e snellire tutta la macchina burocratica che fino ad ora ha impedito ogni tipo di soluzione al problema della dispersione idrica e della riqualificazione o la costruzione di invasi e dighe per «addomesticare» il flusso dell'acqua, che ormai arriva a sgoccioli oppure a valanga.

In carica fino a fine anno (ma rinnovabile) il commissario seguirà le indicazioni e le necessità segnalate dalla Cabina di regia, dovrà monitorare i lavori da svolgere e intervenire rapidamente ad ogni intoppo laddove sia necessario e avrà mani pressoché libere: potrà nel giro di un paio di settimane, anche avocare a sé la gestione dei lavori da svolgere se non vengono effettuati dai vari committenti entro i termini stabiliti: potrà revocare le concessioni e sarà dotato di potere sostitutivo. E per far questo sarà in grado di operare in deroga a ogni disposizione di legge «diversa da quella penale e nel rispetto della Costituzione, dei principi generali dell'ordinamento giuridico e delle disposizioni del codice delle leggi antimafia». Il commissario avrà a disposizione anche dei fondi e potrà scegliere uno staff di 25 addetti di cui 5 dirigenti. I suoi impegni sono strettamente collegati alle decisioni prese dai ministri con la collaborazione degli enti locali. A cominciare dalle regioni.

E Salvini ha ricordato di aver chiesto alle Regioni «le opere più urgenti da fare, da finanziare, da progettare, da sbloccare». Per Salvini «finalmente, si parte. Come ministero - spiega - ci mettiamo i primi 50 milioni, conto che anche gli altri colleghi diano una mano». Fra gli interventi da mettere in campo, Salvini indica «raccogliere l'acqua piovana, evitare la dispersione idrica, aiutare agricoltori, cittadini, imprenditori. L'acqua va raccolta, distribuita ai campi quando non piove e trattenuta quando piove troppo.

Sono assolutamente sul pezzo e non vedo l'ora di cominciare».

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