Cronache

Diecimila euro ogni quattro metri di barriera. Blindare le città d'arte ci costerà milioni

Allo studio anche tecnologie più economiche come i nuovi "cavalli di frisia"

Diecimila euro ogni quattro metri di barriera. Blindare le città d'arte ci costerà milioni

Roma - Quanto costa e cosa serve per blindare le nostre città in vista di possibili attacchi terroristici? I comparti Sicurezza e Difesa stanno già investendo centinaia di migliaia di euro in nuove tecnologie e mezzi utili allo scopo. Ma le risorse, almeno secondo quanto spiegato dagli addetti del settore, non sono ancora sufficienti.

C'è una ditta, la Extrema Ratio di Prato, che conta una ventina di dipendenti, che sta realizzando dei cavalli di Frisia. «Si tratta di una versione moderna di un oggetto storico - spiega il responsabile, Maurizio Castrati -, un sistema leggero per bloccare dei veicoli in movimento. E' come fossero 3 lance di metallo pesante che da una parte sono in grado di impuntarsi sul veicolo che sta arrivando e dall'altra parte sull'asfalto o sul terreno, riuscendo a bloccare il mezzo in arrivo. Sicuramente fermano fino a un camioncino di medie dimensioni, ma nel caso di un tir riescono, nell'impatto, a forare le ruote e, quindi, a danneggiarlo in modo che la sua corsa si arresti poco più avanti». Il vantaggio è che ogni singolo cavallo di Frisia pesa pochissimo, è smontabile e può essere montato da un singolo militare. Ciò dà sicuramente più vantaggi rispetto a un normale new jersey, pesante e che richiede una gru per essere spostato. Il costo? Poco più di 700 euro a pezzo, come rilevabile dal sito dell'azienda.

«Attualmente sono stati acquistati, in diverse decine - chiarisce Castrati - dalle truppe alpine e dal Cofs (comando operativo per le forze speciali) per proteggere le infrastrutture militari». Ma è allo studio sia della Difesa che del comparto Sicurezza, in modo particolare della Polizia, il possibile acquisto di un numero cospicuo di questi oggetti.

Dalla R.I., azienda di Trepuzzi, in provincia di Lecce, chiariscono che «per bloccare un mezzo potrebbero essere fondamentali le barre paracarro». Quelle, in sostanza, che vengono innalzate in caso di attacco a una base. «Metterle in cima a una strada - spiega Lorenzo Tafuro, responsabile della ditta, potrebbe essere davvero utile». Peraltro, Tafuro dà notizia che la sua azienda sta realizzando delle torrette semovibili, del costo di 300mila euro ciascuna (ma ce n'è anche una versione da 150mila euro), innalzabili fino a 8 metri di altezza, utili per sorvegliare dall'alto un qualsiasi evento.

Fare due conti non è difficile. Per blindare i luoghi sensibili di una città come Roma potrebbero essere utili alcune decine di cavalli di Frisia, da piazzare in via provvisoria durante gli eventi pubblici per evitare l'accesso ai veicoli nelle vie d'accesso, garitte blindate (la R.I. ne ha già piazzate, ad esempio, di fronte al ministero degli Esteri), del costo di alcune centinaia di migliaia di euro ciascuna, new jersey in cemento armato (il costo è di mille euro circa l'uno, più la spesa del trasporto e della messa in opera), ma anche metal detector fissi, come quelli che a breve saranno piazzati al Vaticano e, ancora, barre paracarro, del costo di circa 10mila euro per 4 metri di lunghezza. Insomma, per rendere veramente sicura una città servono sicuramente alcuni milioni di euro.

«Ultimamente c'è più interesse - fanno sapere dalle aziende - per la prevenzione al terrorismo, ma le risorse, spesso, non sono sufficienti o vengono dirottate su altri programmi, magari a più lungo termine». Quando sarebbe necessario investire di più, visti i tempi che corrono.

In fondo, quando si tratta di dover salvare vite, il risparmio non è contemplato.

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