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Dignità, tornano voucher per piccoli alberghi, agricoltura ed enti locali

Ok delle commissioni all'emendamento che reintroduce i voucher per agricoltura, alberghi fino a 8 dipendenti ed enti locali

Dignità, tornano voucher per piccoli alberghi, agricoltura ed enti locali

Con il dl Dignità e un emendamento appovato oggi dalle commissioni Finanze e Lavoro della Camera tornano i voucher.

Ma solo per il settore agricolo, gli alberghi fino a 8 dipendenti e per gli enti locali. E non potranno essere usati per un arco temporale superiore a 10 giorni. L'emendamento prevede anche un altro vincolo: i voucher possono essere usati solo per pagare "le prestazioni rese da pensionati, studenti under 25, disoccupati e percettori del reddito di inclusione o di altre forme di sostegno al reddito".

Tra le modifiche votate finora, anche il bonus del 50% dei contributi per le assunzioni di under 35, che sarà esteso anche al 2019 e al 2020, prima di scattare solo per gli under 30. SL'esonero del 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro è riconosciuto per massimo 3 anni e con un tetto di 3.000 euro su base annua. Le coperture arriveranno dall'aumento del prelievo erariale unico sugli apparecchi da gioco a partire dal 2019. La misura costa circa 300 milioni nel triennio 2019-2021 e sale complessivamente a 600 milioni fino al 2024.

I contratti fino al 31 ottobre restano comunque stuipulati con la vecchia normativa. Nel corso del periodo cuscinetto si potranno applicare le vecchie norme sui contratti a termine in modo da concedere alle imprese il tempo necessario per adeguarsi. Poi i contratti a tempo determinato, compresi quelli in somministrazione, non potranno superare il 30% dei contratti a tempo indeterminato nella stessa azienda. E se il contratto a termine supera i 12 mesi e non vengono indicate le causali, il contratto si trasforma automaticamente a tempo indeterminato. Saltano gli aumenti contributivi dello 0,5% per i rinnovi dei contratti a termine di colf e badanti, mentre la quota delle assunzioni che le Regioni potranno fare nel triennio 2019-2021 sarà destinata al rafforzamento degli organici dei Centri per l'impiego.

Arriva la proroga dei contratti della scuola fino al 30 giugno 2019 e un concorso straordinario per risolvere il problema delle maestre diplomate prima del 2001-2002. Verranno prorogati tutti i contratti fino al 2019 trasformando quelli a tempo indeterminato in contratti a termine fino al 30 giugno 2019 e prorogando chi aveva già il contratto a tempo determinato. Si procederà poi, come da testo unico, all'immissione in ruolo: per il 50% dei posti vacanti attingendo alle graduatorie e per il restante 50% tramite concorso, attingendo prima alle graduatorie dei concorsi banditi nel 2016 e poi procedendo con concorso straordinario che verrà bandito nel 2018-2019. Il concorso è riservato ai diplomati magistrali e ai laureati in scienze della formazione primaria. Salta il tetto dei 36 mesi previsto per i contratti a termine dei docenti e del personale della scuola a partire dal settembre 2016.

Per quanto riguarda la stretta sui giochi, verrà istituita una banca dati sull'andamento del volume di gioco e sulla sua distribuzione sul territorio, riferendo annualmente sui risultati. Sarà inoltre obbligatorio usare la tessera sanitaria per poter accedere alle slot e agli apparecchi da gioco in modo da impedire l'accesso dei minori. Dal primo gennaio 2020 gli apparecchi privi di meccanismi idonei a impedire l'accesso ai giochi ai minori dovranno essere rimossi e la violazione sarà punita con sanzioni pari a 10.000 euro per ciascun apparecchio. E arriva il logo di Stato no slot per i bar, gli esercizi pubblici e i circoli privati che eliminano o si impegnano a non installare apparecchi da gioco. Il logo è istituito presso il ministero dello Sviluppo Economico e sarà rilasciato dai Comuni.

Nel decreto anche norme per le imprese: chi vanta crediti con la pubblica amministrazione potrà compensare i propri debiti anche nel 2018.

La versione originale dell'emendamento, a prima firma del deputato di Forza Italia Simone Baldelli, su cui il governo aveva inizialmente dato parere contrario, puntava a rendere la misura strutturale.

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